Monday, June 11, 2007

Il Primo Giorno di Lago

Lavorando da libera professionista non ho forse (anzi niente forse) un trattamento pensionistico, la malattia, la maternità, le ferie e così via. Ma ho una cosa: posso andare al lago con i miei figli. E se arriverò a 80 anni ancora abbastanza lucida da avere un idea del continuum spazio-temporale (anche con i denti non sarebbe male, sebbene non servono per gustare il whisky, che berrò in quantità copiosa, tanto a quell'età...), forse tra le due cose, quello di cui mi ricorderò più volontieri sarà il tempo passato al lago con loro. E forse sarà anche quella la cosa che interesserà agli eventuali nipotini (se ci saranno) - non li vedo affascinati dai racconti di come la nonna gestiva il problema influenza.

Sotto, il Primogenito di Bhuidhe immortalato in salto mortale. Sopra, Secondogenito di Bhuidhe immortalato durante il tuffo denominato "Bomba". Bhuidhe ha spolverato il suo costume preferito, si è esibita, ma ha preferito non immortalarsi.

Quando si chiede a Bhuidhe cosa le piace dell'Italia, preferisce non lanciarsi in discorsi socio-economico-politici. Risponde "il sole". Mi dispiace non avere disponibile in forma da mettere on line una foto di me al mare in Scozia all'età di Primo o Secondo Genito: pantalone corte, gambe e piedi nudi (rigorosamente blu) perché è ESTATE. (Ufficialmente). Maglione di lana fine perché fanno anche 10° (ufficialmente).

Però ci divertivamo lo stesso un mondo a correre sulle enormi, larghe, spiagge libere, kilometri di spazio vuoto a nostra disposizione. E a scalare le scogliere, e cercare le anemoni, i granchietti, tutte le forme di vita di bagnasciuga nelle "rockpools" (le piccole stagne lasciate dal mare sulla scogliera).

Questa è una poesia per chi mastica l'inglese, che ho fatto dopo aver portato Primo, Secondo e Terza Genito alla mia spiaggia d'infanzia un'estate. Forse un giorno tento una traduzione.


North Berwick Beach, for J.

In the crystal sunlight
Sea spray laughter sprays the air
Eyes squinting in the salt drop rain.

Cloudless flightful dance of
Fleeting sand-tossed feet wind-filled,
The northern pale blue lights your face.

Skipping splashing breaking
Cold glass tops of sea-left pools:
The impudence of innocence.

Ancient sandbuilt ripples
Endless change - old, still and same,
My adult step where once the child

Ran free in careless air.
Remembered steps, my child’s speed
Breaks blithely through the sands of time.

10 Comments:

At 10:10 PM , Anonymous Anonymous said...

Che bella la tua spiaggia, Jane!

Si, il sole è una di quelle cose che apprezzi quando sai cosa vuol dire vivere senza...

In Italia è difficile rendersene conto, tanto siamo abituati; a noi mancano piuttosto il silenzio e i grandi spazi.

E poi siamo più freddolosi: l'idea di tuffarmi in un lago (Maggiore o d'Orta?) in questo periodo non mi affascina... meglio aspettare ancora un mesetto!

 
At 10:45 PM , Blogger assunta altieri said...

Che bei ricordi il lago.
Oddio, Jane, ma da quant'è che non li vedo? Sono grandi!
Impegno: ci vediamo presto.

assu

 
At 10:53 AM , Anonymous Anonymous said...

E pensare ch io adoro la cristal sunlight tipica della Scoza e delle sue spiagge. Le nostre spiagge sono assolate, le vostre sono piene di una magia da sole velato, da vento, da strida di gabbiani sofferenti. Immagini lì una fata o una sacerdotessa di Avalon, le vesti fustate dal vento, che sfiora la sabbia fredda e spia l'orizzonte del mare del nord in attesa di un prodigio. Da noiche vuoi immaginare a parte la tardona con le tette rifatte, il perizoma e la pelle color cuoio?
Laura

 
At 2:35 PM , Blogger matteo said...

Un bell'atleta quello del salto mortale nella seconda immagine! Sei stata tu l'insegnante di nuoto/tuffo?:-)

 
At 6:08 PM , Blogger Bhuidhe said...

Angelo: sì, ho fatto delle foto anche soltanto della sabbia e delle rocce, i colori e i riflessi di luce. La sabbia è mossa, è un mosaico. Spazi e silenzio non mancano in Scozia!

Assu: Già - era lo stesso lago dove abbiamo passato il Ferragosto (del 2002 se non sbaglio).

Laura: ha ha! E magari il gioco dell'aperitivo! Per fortuna qui in Italia sono riuscita a vedere diversi pezzi di costa libera, senza ombrelloni e moto d'acqua ecc, veramente splendide. E' un mare diverso, questo sì. In Italia dolce e caldo, in Scozia forte e elementale, e per questo forse le sacerdotesse si trovano meglio.
Le spiagge più sorprendenti per me sono quelle delle Isole Orcadi - da sopra sembra di essere ai Caraibi per i colori!

Matteo: di tuffo, che ha il vantaggio che diverte tanto i ragazzi quando la mamma sbaglia sui tempi e tutta l'acqua le va dentro nel naso. Bleah. Il pontile di legno è una figata per salti e tuffi. (Non si cresce mai veramente...)

 
At 7:29 PM , Blogger matteo said...

Beh, se ti è entrata l'acqua dal naso e sei qui ancora viva a raccontarcelo vuol dire che l'acqua di lago è meno inquinata di quanto pensassi...:-)

 
At 8:36 PM , Blogger Bhuidhe said...

Matteo: sì, è un lago di acqua sorgiva, quindi a parte le mie frequenti degenze in dermatologia e il quarto occhio appena spuntato direi che va tutto bene. ;-)

 
At 2:29 PM , Anonymous Anonymous said...

"L'impudenza dell'innocenza"
mi piace moltissimo.
E ho adorato la Scozia, nonostante i sette gradi a luglio, in una spiaggia meravigliosa dove "svernano" le pulcinelle di mare (il nome ora proprio non riesco a ricordarmelo).
E l'isola di Ski, ancora nel cuore, negli occhi.

 
At 7:59 PM , Blogger Bhuidhe said...

Sabrina: che piacere, grazie della visita.
Skye è un posto incantato, sono d'accordo.
Le temperature, ahimè, sono quelle che sono (anche se tengo nel mio salotto una foto di me scottata sotto il sole in Scozia per far vedere che può anche accadere!) ma alla fine il clima è una parte determinante di ogni popolo. Voglio dire, con un sole caldo e accogliente 6 mesi all'anno chi si mette a suonare la cornamusa?? :-)

 
At 6:22 AM , Blogger yanmaneee said...

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