Sunday, June 24, 2007

Handwriting


A Natale succede una cosa ormai inconsueta: arrivano bigliettini scritti a mano da tutti i continenti del globo, e nonostante questi sulla busta esibiscono soltanto il MIO nome e indirizzo, a differenza dalla email che reca quelli del mittente, io so subito da chi arrivano.
Quella scrittura che sembra un assedio ad un castello arriva da Hong Kong. Quella scrittura tonda ed elegante arriva dalla Cambogia. Quella "copperplate perfetto" dall'Australia. Quella infantile e sferica dal sud della Scozia. Quella che sembra una maglia che si disfa dal nord della Scozia.
Persone con magari nulla in comune a parte la comune conoscenza della sottoscritta, eccetto il fatto che la conoscenza della sottoscritta è stata fatta in epoca pre-emailiana. E per questo noi abbiamo avuto la possibilità di conoscere a fondo la propria scrittura a mano.
E mi rendo conto che della maggior parte delle persone conosciute negli ultimi dieci anni, non saprei assolutamente riconoscere la mano. Alcuni di voi siete, e siete stati, oggetti di confidenze profondamente personali, leggo tantissime vostre scritte, di alcuni di voi conosco le facce e la gestualità, di altri sto imparando a riconoscere lo stile.
Allora che triste leggervi con tanto piacere e non conoscere le vostre mani, le scritture che tanto dicono di noi, che sono uniche come le nostre voci, le nostre impronte digitali. Strano che ormai sono nascoste come i nostri corpi, da mostrare soltanto a chi arriva alla più profonda intimità. La mia la denudo sopra.
E voi?
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Every, and sadly now only at, Christmas, something unusual happens: dozens of handwritten cards flow into my (real) mailbox, and although these letters show only MY name and address, unlike email which show the sender's name and address, I always know exactly who they're from.

That handwriting that looks like a attack in full cry is from Hong Kong. That elegant rounded hand is from Cambodia. The perfect copperplate comes from Australia. That round and childlike hand is from the south of Scotland and the one that looks like knitting unravelling is from the north.

People often with nothing in common except that they know me, and that they met me in the days before email. For this reason we had the privilege of knowing each other's handwriting.

And I realise that of the people I've met over the past ten years, I'd recognise the handwriting of practically none. Some of you have been and still are, depositaries of secret confidences, worries and joys. Others are people I read almost every day. I know some of your faces and gestures and I'm learning to recognise others by their styles.

So it's sad to read you with so much pleasure and not know your hands, the writing that says so much about one, that is unique like our voices, our fingerprints. It's strange that we hide our handwriting like our bodies, to be shown only to those who reach the ultimate intimacy.
So mine is on display above.
Yours?

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17 Comments:

At 12:11 PM , Anonymous Anonymous said...

Cara amica, se fossi capace di usare il computer come sai fare tu, ti avrei mostrato la mia scrittura. Posso dirti solo che, guardando la tua, scopro che abbiamo in comune la t, la facciamo quasi allo stesso modo.
Approfitto dell'occasione per scusarmi con te di non aver risposto al tuo ultimo commento sul mio blog, non so come ma l'ho letto soltanto stamattina. Comunque ho avuto piacere nel sapere che condividi il mio pensiero. L'amicizia è una delle poche cose vere della vita, se non c'è sincerità e condivisione vale poco.
Un abbraccio
Lory

 
At 7:04 PM , Blogger assunta altieri said...

Lo farò, lo sto facendo, lo prometto. Corro. Tardi, è tardi. Mi paleserò. Presto. Prima o poi. Lo prometto. Tardissimo.

 
At 10:12 PM , Anonymous Anonymous said...

This comment has been removed by the author.

 
At 10:14 PM , Anonymous Anonymous said...

Perdona la goffaggine, ma non sapevo come pubblicare un'immagine sul tuo blog... per cui ho fatto un piccolo post sul mio: http://tinyurl.com/2c4n4t

 
At 10:47 PM , Blogger assunta altieri said...

fatto.

 
At 11:05 AM , Blogger Bhuidhe said...

Lory: figurati! Chi sa cosa significa la t così in grafologia.
Sull'amicizia, d'accordo, ci sono tante chimere nella vita.
Per la tecnologia sono una frana: io semplicemente fotografato un foglio A3 con il mio cellulare, l'ho scaricato sul computer e poi l'ho messo sul blog. Altro non so fare!

Assu: ok, vado a vedere!

Angelo: bravo, questa era l'idea! Vado a vedere!

 
At 11:31 PM , Anonymous Anonymous said...

Ma che splendida idea!!!
Spero che non ti dispiaccia se la rilancio sul mio blog!
(e, a questo punto, ti "linko")
Un caro saluto.

 
At 1:26 PM , Anonymous Anonymous said...

Carissima Bhuide, l'idea mi piace anche se la scopro solo adesso. Ma non sapendo come postare una foto in un commento, metterò la foto nel mio blog e, quando ci riesco, ti posto anche la calligrafia di Lory che è parecchio rotonda ma questo non deve indurre a pensare che sia una personcina dolce dolce... Adesso me la sconto, lo sento!
Laura

 
At 1:31 PM , Blogger Bhuidhe said...

Settantasette: ottima idea! E ti link pure a te, tiè! Grazie! :-)

Laura: grazie! Vedere la caligrafia di scrittori ha sempre un qualcosa di speciale.

 
At 12:16 AM , Blogger prostata said...

Un mese e mezzo fa mi sono trovato nella condizione di dover ricopiare a penna un modulo di diverse pagine da internet, perché la scadeva quello stesso giorno e la stampante (ovviamente) non stampava. Beh, mi sono sorpreso non poco del fatto che riuscissi ancora a scrivere "come si faceva una volta".

 
At 12:50 AM , Blogger assunta altieri said...

ABS: copiare il file no? Però è vero ciò che scrivi, ci siamo disabituati alla scrittura. Peccato.

 
At 9:54 AM , Blogger Antonio from Italy said...

Brava! Questa cosa mi ha sempre incuriosito.
Mi incuriosisce il perchè la scrittura, la calligrafia, cambi da nazione a nazione. Perchè un amaericano ha una calligrafia distinguibile da un inglese o da un tedesco o da un italiano...
Perfino i numeri vengono scritti con uno stile diverso da nazione a nazione.
Perchè, mi chiedo? Un numero è un numero e una parola è una parola. Perchè deve cambiare stile da nazione a nazione?

 
At 2:44 PM , Blogger Bhuidhe said...

Abs: UGH! Che fatica! Poi, ho scoperto, fa pure male perché ci siamo disabituati. Una volta avevo un callo dove poggiavo la penna sul dito medio di destra (nulla a che fare con eventuali gesti eh!) ora totalmente sparito. E se devo scrivere degli appunti mi vengono i crampi.

Assu: da ragazzina mi imbizzarivo con penne ad inchiostro colorato e tipi di carta diversi. Ora è tutto "quale font?" e "quale carattere"? Niente di male, poter scrivere direttamente al computer è una cosa meravigliosa, e aiuta molto anche la qualità della scrittura (si è meno soggettivi con Times New Roman che con la proprio calligrafia), però segna un cambiamento sociale fondamentale. Pensa a scrivere un romanzo con piume e calamaio! Anche la fatica fisica dei scrittori in passato è un fenomeno!

Antonio: hai assolutamente ragione, lo stile cambia moltissimo. Io devo stare attenta con i miei figli perché la "n" in corsivo italiano per esempio sembra una "m" in scrittura GB, che non usa le code, è più semplice e meno elegante. Anche la "r" è problematico, quella dei miei figli a me sembra a volte una "n". E che dire delle "7" con la sbarra, la mia britannica senza sembra una "1".
Sarebbe affascinante poter vedere pagine di scrittura in caratteri romani dai vari paesi che li usano. C'è un bellissmo libro, "Learner English" che elenca gli errori tipici dei vari madrelingua quando imparano l'inglese, utilissimo per insegnanti che così capiscono il perché degli errori. Si potrebbe fare una cosa simile per le scritture.

 
At 6:50 AM , Anonymous Anonymous said...

La tecnologia non mi aiuta, anche se l'idea è davvero carina.
Posso provare a descriverti la mia grafia: storta, disuguale, poco organizzata, tendo sempre su o giù, insomma, squilibrata come la proprietaria. T svolazzanti però.
;-)

 
At 10:09 AM , Blogger Bhuidhe said...

Sabrina: forse sono le idee che corrono più rapide della mano! :-)

 
At 11:35 AM , Blogger Guinness said...

Questa è semplicemente l'idea più geniale che abbia mai visto sul web! Complimenti, ho raccolto l'invito e ti ho linkato sul mio blog (sperando di fare cosa gradita). A presto ;-D

 
At 9:28 PM , Blogger Bhuidhe said...

Guinness: ti ringrazio molto! :-) Ora ovviamente vengo a fare un giretto (e magari bere qualcosa!) da te.

 

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