Monday, January 22, 2007

Lost in Translation

Settimana nera per la traduzione tra l'italiano e l'inglese. Negli ultimi cinque giorni ho avuto le deprimenti prove che tra di noi dei pessimi traduttori stanno lavorando e guadagnando un pò ovunque.

Metà della settimana scorsa: intervista a Radio Monte Carlo con due componenti dei Scissors Sisters. Intervista svolta in inglese con traduzioni delle risposte fornite dal giornalista. Intervista registrata per cui la scusa della pressione dell'interpretariato in tempo reale non c'era: si trattava di domande preparate (infatti andavano bene) e lettura traduzione risposte. E purtroppo qui il danno è stato che i due americani, di una simpatia, una semplicità, una disponibilità, uno spiritoso, un'autoironia disarmanti, sono risultati forzati, pretenziosi e pieni di atteggiamenti falsi. Il traduttore ha raccontato l'infelice matrimonio dei genitori di uno di loro come ispirazione per la canzone "Kiss you off" invece della storia vera di un rapporto armonioso e riuscito. Invece del divertente invito a "vestirvi comodi e venite a bere qualche birra al concerto" abbiamo avuto la pretenziosa istruzione di ubbriaccharci e vestirci eccentrici. E così via. Roba da chiedere i danni morali.

Sabato sera DVD, "The Queen" (che Dio la benedica). Essendo il disco stronzo (mi perdoni il francesismo Maestà) difettoso ho dovuto guardarmi la bravissima Helen Mirren nei panni di Sua Maestà Britannica in italiano ma con sottotitoli in ... italiano. Solo che le due cose erano completamente diverse. Così un tizio dice: "capisco che è una cosa difficile da fare" e il sottotitolo ci informa "tanto è una cosa inutile". "Sì" diventa "forse", "no" diventa "non lo so", e insomma il tutto è molto freudiano.

Domenica pomeriggio Museo della Scienza dell Tecnologia a la Scienza a Milano. Cartelloni tradotti in inglese per aiutare i turisti. Benissimo. Aparte che uno su due conteneva errori anche elementari. "Who I become?" Non so, ma un traduttore professionista credo di no.

Ma che tristezza. Ma che rabbia. Capisco il menù alla Trattoria da Mario tradotto dal cugino che fa la terza media, fa anche folklore, fa tenerezza. Ma tre lavori così importanti... Porca miseria, per andare a radio Monte Carlo, per vedere il mio lavoro su uno schermo con Helen Mirren, per farmi un giretto nell'Enrico Toti, li avrei fatti anche gratis!

Il più bel refuso di tutti i tempi: visto su un tram a Milano un invito a venire al mercatino dell'antiquariato ai Navigli e "expose your treasure"... "expose" essendo il verbo usato da quei tizi loschi nei parchi con l'impermeabile, "treasure" essendo un simpatico eufemismo per l'oggetto in questione. Magari potevano andare soltanto esibizionisti in età ormai pensionabìle...

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It's been a depressing week for the world of Italian-English translation. No fewer than three utterly depressing indications that dreadful translators are alive and working all around us have come my way.

In the middle of last week I tuned into an interview on Radio Monte Carlo with two of the Scissors Sisters. The interview was done in English with translations of their answers then read out by the journalist. Given that this was a recorded interview, the usual heavy pressure of a direct real time interpretation was not available as an excuse. The questions were fine (obviously checked out beforehand), the answers were not.

And unfortunately the two Americans, who shone across the radio waves with sheer niceness, openness, humour, and genuine self-effacing genius, came across as forced, pretentious and false. The translator told us all about how the unhappy marriage of the parents of one of the group members had inspired the song "Kiss you off"; the song was actually inspired by the happy and harmonious couple. Instead of the cheery invitation to come along, have a few beers and wear loose-fitting clothing (presumably for the dancing), we got asked to "get drunk and dress eccentric". Oh come on. And so it went on. Some kind of compensation is due for the image-damage.

Saturday night, DVD night, "The Queen" (may God bless her). The bastard DVD was bust (pardon the French Your Majesty) and so I was forced to abandon hope of watching the very good Helen Mirren in English and accept her in Italian with.. Italian subtitles. And unfortunately the two were completely different. So someone says "Yes, I understand it's difficult to do this" and the subtitle tells us "it's useless to try this". "Yes" becomes "perhaps", "no" becomes "I don't know" and in the end the whole thing is decidedly Freudian.

Sunday afternoon: the Museum of Science and Technology in Milan. Explanations and descriptions helpfully translated into English for the tourists. Great idea. Oh no. One in two carries the most basic errors. "Who I become?" Well hopefully not a translator!

It's so depressing. It's so enraging. I get the menu in Mario's Trattoria translated by his cousin in junior high: it's cutesy, it's sweet, it's endearing. But three big time jobs.. Good grief, for a trip to Radio Monte Carlo, the thrill of seeing my work up there on the screen with Helen Mirren and a trip round the Enrico Toti submarine, I'd have done the jobs free myself!


The best mistranslation of all time, seen on a tram in Milan: an invitation to come along to the Antiques Fair and.. expose your treasure. Only if you're of pensionable age presumably.

7 Comments:

At 11:54 PM , Blogger assunta altieri said...

:-D
Vale anche il contrario. Mi capita a volte, come sai, di far tradurre delle bodycopy. Ogni volta litigo con il mio collega che si occupa dei fornitori. Persino il mio ingloriosissimo inglese, talvolta, inorridisce di fronte a traduzioni letterali che denotano assoluta mancanza di capacità interpretativa. Che ci vuoi fare: la dura legge del mercato impone l'uso del costo più basso. Troppo spesso anche a scapito della qualità.

Inoltre, Jane, bisogna che tu riconosca una volta per tutte che parli e scrivi in italiano molto meglio di moltissimi italiani. Questo ti pone in una posizione privilegiata rispetto ai tuoi colleghi.

Baci.

 
At 9:31 AM , Anonymous Anonymous said...

Per me sono vere entrambe le cose, che la Qualità al giorno d'oggi non è un valore primario (a meno che non sia assolutamente richiesta e specificatamente pagata) e che Jane scrive splendidamente in italiano...

Però... un paio di riflessioni: a me è capitato di vedere anche film in lingua inglese sottotitolati in inglese in cui il testo non corrispondeva al parlato... e io pensavo lo facessero per motivi di scrivibilità, di spazio sullo schermo. E poi, Jane, sei sicura che "Expose your treasure" non significasse proprio quello che intendi tu? Magari qualche malizioso esibizionista che voleva incontrare dei colleghi per fare un happening....

 
At 10:41 AM , Blogger Bhuidhe said...

Ok voi, due, vi mando un bonfico bancario per il servizio al mio ego!

Assu: purtroppo è così, come in ogni campo c'è chi non si rende conto che semplicemente ottieni quello che paghi. Purtroppo quando si tratta di una traduzione "visibile" la scarsa qualità compromette inevitabilmente l'immagine del cliente, che poi so le merita iun fondo. Spesso si trattava di spendere una cifra come 10euro un più per un lavoro coi fiocchi.

Angelo: sì, spesso ci sono problemi di sintesi, è vero. Però mi dispiace quando questo stravolge il senso. Per il happening.. dici che ho perso un'opportunità per fare nuovi e simpatici amici...?

 
At 1:15 PM , Blogger assunta altieri said...

ASSU (MAESTRINA MODE ON)

L'acca (h) in italiano si fa precedere dall'apostrofo: l'happening.

Ehm...ti prendo in parola e ti correggo. Ihihihih...
;-)

 
At 3:00 PM , Blogger Bhuidhe said...

Ah, l'acca non si pronuncia quindi?.. ;-)

 
At 4:51 PM , Blogger Antonio from Italy said...

Guarda, io ho un "brutto" vizio... Mentre un comune mortale guarda un film per il solo gusto di guardarsi un film, io, che devo essere un po' pazzo, mentre guardo un film faccio impazzire il cervello. E così ogni scena viene analizzata nei dettagli cercando di immaginarmi il set cinematografico in quel momento: la posizione della macchina da presa, il microfonista, dove stava il tizio con il pannello riflettente, se c'era una luce ambiente o artificiale, e tante altre cose. Anche il parlato è analizzato nel dettaglio. Se il film è italiano studio i modi di dire e le costruzioni delle frasi, cerco di percepire gli accenti degli attori. Se il film è americano o inglese cerco di immaginarmi come poteva essere la frase in lingua originale. In pratica, ogni singola frase ascoltata in italiano viene molto velocemente tradotta in inglese nella mia testa per cercare di scoprire un doppio senso perduto nella traduzione o più facilmente un errore di traduzione.
Tutto questo noioso giro di parole per dirti che ieri sera guardavo "Medium su RAI3 e ad un certo punto ho scovato un errore di traduzione. C'era un serial killer che uccideva le ragazze usando un bisturi, ma ad un certo punto il medico legale diceva che bisognava verificare se tutte le vittime erano state uccise con lo stesso scalpello...
Mi sono rabbrividito! Ma come è possibile che il traduttore non si sia accorto dello strafalcione?
Potrei guardare un film come tutti quanti gli altri... invece mi rovino la vita :-)

 
At 4:45 PM , Blogger Bhuidhe said...

Beh Antonio, certo che tra scalpello e scalpel ci sta giusto lo spazio per un pessimo traduttore!

 

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