Saturday, January 27, 2007

Giornata della Memoria

Non ci provo a trovare delle parole. Le lascio a chi ne ha viste. La signora Liliana Segre, cugina di una mia carissima amica e parente del premio Nobel ha aspettato per anni, poi ha trovato la forza per raccontare. Per esempio qui e qui e in diversi altri libri e interventi.

"Ho visto il male assoluto nei loro occhi, nei loro sorrisi."

Da segnalare questo orrore nell'orrore: tredicenne, è stata consegnata ai nazisti dalle guardie italiane della frontiera e a queste dalle guardie svizzere dopo che aveva oltrepassato il confine.

Mario Pavia, dolce ed arzillo signore 94enne che prende il tè sempre con un sorriso, è riuscito a scampare alla tragedia, vedendosi costretto a vivere in clandestinità e poi alla fine della guerra a correre il rischio di essere fucilato come fascista per un errore di omonimi.

Martedì cerimonia al binario 21, stazione centrale di Milano.

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I won't even try to find the words. I'll leave that to those who saw. Liliana Segre, the cousin of a dear friend and relative of the Nobel Prize winner, waited for years and then found the strength to tell. Here, here, in books and interviews.

"I have seen absolute evil, I saw it in their eyes, in their smiles."

Horror within the horror: Liliana had already crossed the border into Switzerland. The Swiss guards handed her over to the Italian guards who handed the 13-year-old over to the Nazis.

Mario Pavia, bright and alert gentleman of 94, always takes his tea with smile. He escaped from the tragedy by living hidden away. At the end of the war he risked the ultimate irony: being shot instead of a leading fascist who had the same name.

Tuesday: ceremony at Platform 21, Milan Central Station, from where the trains left for hell.

14 Comments:

At 7:17 PM , Anonymous Anonymous said...

Non è che c'entri moltissimo con il post, ma sono veramente felice di vedere che torni a scrivere: vuol dire che le mani vanno meglio (a meno che tu non scriva con il naso...).

Ti assicuro che più il tempo passa e più trovo disgustosi gli orrori nazisti. Lo so che cose del genere accadono quotidianamente in tante parti del mondo, ma nessuna è documentata come queste, niente è tanto spaventoso quanto i lucidi ricordi dei sopravvissuti, che spesso raccontano le loro storie come se fossero scampati ad un disastro naturale.

Le Giornate della Memoria sono importanti, perché è troppo facile dimenticare, per sbadataggine o per convenienza, e i mostri sono sempre lì, dietro l'angolo, pronti a tornare.

Per questo dico che se da un lato bisogna avere gentilezza e rispetto verso le altre persone, per costruire un mondo migliore a partire dal nostro ambiente, dall'altro bisogna esercitare estrema fermezza contro chi vuole rescuscitare, in un modo o nell'altro, la bestia nascosta dentro l'Uomo.

 
At 11:50 AM , Blogger assunta altieri said...

A costo di procurarmi un bel po' di impopolarità, devo proprio dire quello che già da un po' mi pesa.
Non vorrei essere fraintesa, ma quello che ho sulla lingua mi scappa proprio di scriverlo.
E' giusto, sacrosanto, domandarsi come si possano ammazzare degli innocenti, ma credo - tutto sommato - che una risposta potrebbe darcela proprio Israele. Ha imparato perfettamente "come si fa", mi pare. Sicuramente non sa più "cosa si prova".
Non sarà che sul ricordo di tutti quegli innocenti ammazzati sia stata innescata la più grande campagna di propaganda politica?
Non sarà che Israele pensa di avere un credito illimitato nei confronti dell'umanità?
Quindi, io - se mi si consente, cosa difficile suppongo - vorrei proprio dimenticare.

 
At 1:10 PM , Blogger Zu said...

Assu: secondo me non è proprio il caso di dimenticare. Ricordare non significa piegarsi a eventuali propagande strumentali. Senza trascurare il fatto che Ebrei non significa solo Isreaeliani; che peraltro nemmeno Israele può esser visto come un monolite senza sfaccettature, sfumature e diversità di opinioni; e che poi, oltretutto, non furono solo gli Ebrei a esser deportati e massacrati.

 
At 1:30 PM , Blogger assunta altieri said...

Zu, io penso che finché non si "dimenticheranno" le barbarie, continueremo a viverle sulla nostra pelle, o peggio, continueremo a vederle vivere sulla pelle degli altri.
Ero certa di essere fraintesa, e l'ho scritto. Dimenticare non significa far finta che non sia mai avvenuto. Dimenticare, per quanto mi riguarda, significa non ridurre il tutto a una giornata di massificazione mediatica. Vedi quello che è accaduto per l'otto marzo: una giornata che ricorda una delle più grandi tragedie, uno dei più gravi incidenti sul lavoro, che, a forza di non voler dimenticare, guarda caso, si è trasformata in una festa che poco ha a che vedere con le operaie morte bruciate, e tanto ha a che vedere, invece, con la spinta consumistica.
Non ce l'ho con Israele, naturalmente, ma sicuramente ce l'ho con chi trova nella Storia un motivo per perseguire scopi delittuosi, e perfino attenuanti generiche ai massacri che avvengono oggi. Perché ciò che mi preoccupa maggiormente non è l'ipoteticità del neo nazzismo occidentale che ritengo comunque circoscritta e controllabile, quanto piuttosto ciò che avviene dietro le quinte di questo partigianato d'autore.

 
At 6:19 PM , Anonymous Anonymous said...

Scondo me, Assu, il tuo "dimenticare" è l'autentico "non dimenticare". Credo che un po' a tutti dia fastidio la commercializzazione della Memoria, della Storia, dei Diritti. E' chiaro che quando si parla di ricordare ci si riferisce alla sostanza, all'essenza della violazione del principale diritto degli esseri umani, quello di vedere rispettata la propria vita.

Su Israele c'è da fare tutt'altro discorso. Lo stato di Israele è sionista praticamente dalla nascita, e il movimento sionista è nient'altro che un'ala radicale dell'ebraismo. Nella pratica, da sempre Israele è il guardiano degli USA nel medio oriente, e io penso che se il petrolio nel Golfo dovesse finire Israele sparirebbe il giorno dopo.
Israele non ha, ma si arroga di averlo, il diritto di rappresentare gli ebrei nel mondo, e certamente ha condotto e sta conducendo una sistematica opera di genocidio nei confronti del popolo palestinese.
Molti ebrei della diaspora vedono Israele un po' come gli immigrati a Torino vedevano la Juventus: ci fanno il tifo per desiderio di riscatto. E, a ben vedere, lo stato della tradizione davidica, lo stato storico degli ebrei era Giuda, neanche Israele.
Molti governanti israeliani, a cominciare da quel Sharon che ho sempre considerato un maiale, sono autentici criminali di guerra, a avrebbero dovuto essere processati per i crimini commessi contro l'umanità né più né meno di Saddam Hussein e dei gerarchi nazisti a Norimberga. C'è certamente una campagna di propaganda politica a favore di Israele imperniata sull'olocausto, e per questo motivo Teheran si spinge a negarne l'esistenza.
Nessuno per me ha diritto di usare strumentalmente la storia, anche recentissima, per giustificare azioni di guerra e di sterminio, ma questo viene fatto quotidianamente, utilizzando gli stessi meccanismi di propaganda che fanno vendere formaggini e pannolini.

Tu dici, in fondo, che il Giorno della Memoria è una vuota ricorrenza, priva di vero significato? Non so, può darsi che tu abbia ragione. Per me non è così, per altri può esserlo. Forse potrebbero essere i numeri a dirlo, chissà

 
At 8:26 PM , Blogger assunta altieri said...

Volendo ridurre alle logiche della sintesi il mio commento, potrei dire che: sì, ritengo vuoto e inutile il "Giorno della Memoria". Preferisco che la gente acquisisca maggiore consapevolezza dei fatti, ogni giorno e non solo in una ricorrenza. Preferisco i fatti alle parole. E' un mio limite, lo riconosco.

 
At 10:39 PM , Blogger *ilaria* said...

Ciao a tutti, mi permetto di intervenire "in difesa" della mia mammina. Quando ero in quinta elementare...secoli fa (adesso sono in terza liceo! sono grande, anche se a volte mamma lo dimentica!!!)...dicevo, quando ero in quinta elementare mamma mi ha aiutata a preparare la "tesina" per i miei esami. Beh, a parte il fatto che "adesso la scuola è cambiata e ci sono troppe tesine e poca sostanza", come sostiene mamma! a parte questo...abbiamo, insieme fatto ricerche approfondite sullo Shoah, l'olocausto. Mamma mi ha spiegato quello che era successo e a un certo punto ho visto che i suoi occhi si bagnavano...poi le lacrime venivano giù e io non sapevo perchè. Avevo studiato con lei, ma...non avevo capito la cosa più importante...erano uomini veri quelli che sono morti ammazzati in maniera così brutale...e lei mi ha detto, non serve ricordare, bisognerebbe cancellare dalla memoria delle persone la cattiveria, bisognerebbe che la gente cominciasse a pensare che i soldati sono uomini con braccia, gambe, occhi, cuore...non burattini vestiti con la divisa. E io ancora non capivo. Perchè dovevamo studiare una cosa che andava dimenticata? Lei mi ha detto, bisogna studiare col cuore la storia, entrare nelle teste e se entro nelle teste sento la sofferenza.......
Ero abituata, perchè una volta, sul libro di storia di terza elementare c'era scritto...che meno male che nel medioevo c'era la chiesa e bla bla bla...mamma ha cancellato tutto col bianchetto e mi ha spiegato il medioevo. La maestra non è stata contenta e mi ha messo una nota sul diario, ma mamma non ha firmato e ha scritto che "si riservava il diritto di spiegare a sua figlia la storia quella vera".
Quello che voglio dire è che non penso che mamma sia una che vuole dimenticare come sembra dalle parole che ho letto, vuole solo che pensiamo col cuore a quelle persone morte e che non diventino dei gadget come cheguevara o padrepio perciò non è che non vuole ricordare ma vuole che non diventino uno strumento nelle mani dei signori che decidono la guerra....... scusatemi se sono stata un po' lunga... baci a tutti

 
At 2:06 AM , Blogger Zu said...

Ilaria, sei un tesoro: alla tua mamma i complimenti per come stai crescendo, a te pensieri d'ogni bene perché tu prosegua così.

 
At 8:54 AM , Blogger Bhuidhe said...

Mi limito a parlare dell'idea di una Giornata delle Memoria, perché penso sia ovvio come i nasi sulle nostre facce che le nostre reazioni allo shoah sono uguali.

Che io sia favorevole è ovvio dal fatto che ho scritto quel post nonostante è stato letteralmente molto doloroso e ho dovuto prendere gli analgesici dopo.

La mia esperienza quasi ventennale di insegnamento ad altri ha insegnato a me due cose:
1. non ti puoi MAI fidare che quello che ha capito chi hai davanti è quello che intendevi dirgli.
2. Non ti puoi MAI fidare che anche se ha capito tra 10 minuti se lo ricorda.

Sarebbe un sogno pensare che il genere umano fosse arrivato al punto di non averne più bisogno. Ma il genere umano per quanto migliora e si sviluppa, non potrà mai superare se stesso.

Le "giornata di (Aids, anti-fumo, mangiar sano ecc)" mi irritano leggermente, ma alla fine ci sto sempre, perché se servono a scuotere una sola anima a non fare una cazzata a se o ad altri, allora ne è valso la pena.

Tanto più con un fatto storico di questa portata.

Perché finché ci sarà ancora un singolo tedesco 40enne laureato che chiede con totale ignoranza e leggera indifferenza "ma come mai sei scappato dall'Italia/ dalla Francia/ dalla Germania nel 38/39/40 etc?" (senito con le mie orecchie) bisogna ricordarglielo in qualche maniera dato che la scuola e la famiglia non ce l'ha fatta.

L'ignoranza e l'indifferenza sono vipere gemelle che serpeggiano in giro spianando la terra e aprendo la strada al Maligno.

Finché ci sarà una sola persona disposta ad ascoltare il ciarlatano David Irving e guardare negli occhi chi c'è passato con l'arroganza di chi non ha capito un tubo, e a negare che è successo, abbiamo bisogno della giornata.

Finché un capo di un governo continuerà impunito a negare, abbiamo bisogna della giornata.

Che lo Stato di Israele usa lo shoah come alibi credo sia un fatto più nella testa della gente che altro: non ho mai né sentito né letto una singola parola a questo effetto. Bisogna stare attenti a non cadere nella trappola opposta e usare il moderno Stato di Israele per diminuire lo shoah. L'attuale governo israeliano c'entra ben poco con Anne Frank e Primo Levi e la famiglia della mia amica. La Giornata della Memoria non è la festa dello Stato di Israele. Non confondiamo le cose.

Due delle fortune più grandi della mia vita sono di avere come vice-mamma una signora ebrea (la famiglia allargata è stata massacrata) e come amica la nipote del grande amico borgattaro romano compagno di lager di Primo Levi che avete conosciuto tutto leggendo i suoi libri.

Ho sentito come lei era abituata a trovare Levi per la casa ad intervalli regolari, come lui e lo zio si chiudevano via, ed emergevano bianchi in faccia, ma non parlavano mai.

Non ho assistito a cerimonie sabato, e mi dispiace, ma ho passato la mia giornata della memoria con la mia amica, che piangeva tra le braccia del marito.

"Credevo di essere vaccinata ormai. Ma alla fine non siamo mai vaccinati" mi ha detto.

Non credo sia utile togliere la giornata della memoria.

 
At 9:21 AM , Blogger Bhuidhe said...

Ilaria: grazie cara, mi ricordi con le tue parole che le cose che l'insegnamento mi hanno insegnato veramente non sono due, ma tre. La terza è:
mai fidarsi di un insegnante..
;-)

 
At 8:32 PM , Blogger assunta altieri said...

Bella sorpresa, Ila. Grazie Zu, ma è solo merito suo. Io ho un ruolo marginale.

Se anche una sola anima si scuote è un successo. Forse hai ragione Jane.
Tuttavia, continuo a sperare in una rivisitazione dello studio della storia (storia di uomini e non di pagine ingiallite) e nella presa di consapevolezza delle famiglie (padri e madri, soprattutto) di trasferire valori di pace, senza più il bisogno di ricorrenze.

Ciao
assu

 
At 11:51 AM , Blogger matteo said...

Secondo me ricordare è senz'altro più saggio che dimenticare. Questa di mettere sistematicamente in relazione la politica di Israele, o almeno di certi governi israeliani, con l'olocausto, è una brutta abitudine molto diffusa, che mi tiene lontano dai cortei del 25 aprile.
Detto questo, non credo alla possibilità di risvegliare le coscienze tramite, non so come dire, l'istituzionalizzazione della memoria. Vedo più concreto, invece, il rischio che il ricordo di un capitolo così tragico venga strumentalizzato o interpretato troppo liberamente. Tanto meno possono servire leggi liberticide per punire i negazionisti. Se qualcuno è così pazzo o in mala fede da ignorare di proposito una verità storica, sono libero di disapprovarlo. Ma perseguitandolo, mi pongo più o meno al suo livello. Questa almeno è l'idea che mi sono fatto.
Un saluto a tutti, e in particolare a Jane e a Zu.
m

 
At 11:08 PM , Blogger Zu said...

ciao, Matteo (ho capito dopo un po' quale matteo sei: come vanno i tuoi racconti?)

 
At 5:23 PM , Blogger matteo said...

Ciao Zu. I racconti vanno abbastanza bene, nel senso che in quest'ultimo periodo ho avuto il tempo per scriverne di nuovi. Sulla riuscita o meno, magari Jane tra un po' potrà dire qualcosa di più obbiettivo di quanto possa dire io: è stata tra i primi lettori di fiducia...

 

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