Wednesday, April 18, 2007

Bambini nella rete



Questa è una questione che per motivi ovvi mi preoccupa moltissimo. Negli ultimi mesi, leggendo un po' qui e un po' là, mi sono trovata a pormi sempre più spesso la domanda: sono io che sono un'ossessionata ingenua ed esaggerata, o veramente i genitori che allegramente pubblicano regolari notizie sui propri figli ancora piccoli con tanto di nome vero e foto, su blogs e altri tipi di piattaforma su Internet, con indizi palesi per l'identificazione delle famiglie, sono discutibili?


Quando leggo che "Giovanni" o "Maria", di 4 o 8 anni, di cui sto ammirando la foto e di cui potrei in 5 minuti scoprire l'indirizzo, il numero di telefono, la scuola materna o elementare di frequenza, ha fatto questa o quest'altra cosa divertente, non mi diverto. Mi si gela il sangue.


Questi genitori hanno chiesto il permesso ai pargoli difondere notizie di natura privata su Internet all'intera pianeta?


Si sono accorti che avrebbere un pubblico potenziale infinitamente più piccolo pubblicando il post sulle prime pagine delle 5 testate italiane di maggiore diffusione?


Sono sicuri che i bambini sono contenti che Maria Pincopallino nella 4a ora sa qualcosa di loro che loro non hanno raccontato perché il Sig, Pincopallino si diverte a girovagare per blogs?


E se veramente questi blogs esistono "perché quando saranno grandi i bambini avranno un archivio storico sulla loro infanzia, lo faccio per loro" perché allora non sono fatti di documenti Word e albums fotografici in maniera privata? Perché non sono pubblicati su piattaforme che consentono la visione soltanto a chi ha un password e un'autorizzazione?


L'orgoglio parentale è tanto e naturale e cosa buona e giusto, ma credo profondamente che lo è anche il PROTEGGERE e non l'ESPORRE le creature che abbiamo sotto la nostra tutela.


E questo significa esporre Internet ai bambini e spiegare loro cos'è e come funziona, e non esporre i bambini ad Internet.

Notizie diffuse lunedì 16 aprile, nel UK e in Italia:

Da The Scotsman, autorevole giornale scozzese:
Grosso aumento di siti web con foto di abuso su minori
Scotsman - 16 aprile 2007 Il numero di siti web offrendo foto dei peggiori abusi sessuali su minori è quadruplicato negli ultimi tre anni, secondo un studio recente. La Fondazione Soveglianza di Internet (Internet Watch Foundation) dice che il 29% dei siti indicati a loro nel corso dell'anno scorso come non idonei per la diffusione mostravano abuso sessuale estremo su minori,...

Reuters:
Web 11% dei bambini incontra pedofili in chat ma non ne parla
lunedì, 16 aprile 2007 4.38
ROMA (Reuters) - L'11% dei bambini italiani che frequenta le chat line sulla Rete ha avuto un contatto diretto con un pedofilo, ma il 75% di questi non ne parla con i propri genitori per vergogna, incoscienza, ma anche perché sicuro che la famiglia "non avrebbe capito".
Lo dice una ricerca della Polizia delle comunicazioni, illustrata oggi alla presentazione di un programma di educazione dei minori all'utilizzo consapevole del Web creato dall'Unicef in collaborazione con Microsoft...
79% dei minori utilizza Internet, secondo lo studio -- non sembra corrispondere ancora una consapevolezza e un'educazione efficace dei genitori,...
solo il 23% dei bambini viene seguito sempre durante la navigazione, mentre il restante 77% viene seguito "qualche volta" (46%) o "mai" (30%).





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This is a subject which for obvious reasons I find extremely worrying. Over the past few months, reading around, here and there, I've found myself pondering the same question over and over: am I over the top, ingenuous and going too far, or are the parents who happily publish regular information regarding their children's private lives along with real name and photo on blogs and other sites with clear and obvious indications regarding the family's identity, perhaps questionable?


When I read that "John" or "Mary", 4 or 8 years old, whose photo I am admiring, and whose address, phone number and Primary School I could get hold of in 5 minutes, has done this very entertaining thing, I find I am not in the slightest bit entertained. My blood runs cold.

Do these parents have their children's permission to spread this private information around the whole planet on Internet?


Do they realise that their potential public would be infinitely smaller if they published the post on the front page of the nation's 5 major newspapers?


Are they sure that their children are cool with the idea that Thingumyjig in Primary 4 now knows something about them they didn't choose to tell because Thingumyjig's Dad surfs blogs?

And if it's so true that these blogs exist because "this is all for the kids when they grow up, I'm doing it for them", then why don't they consist of Word documents and photo albums? Why aren't they on private platforms which allow only authorised readers with a password to access them?


Parental pride is BIG, it's natural, it's the right thing, but I can't help believing that it is also the right thing to PROTECT and not to EXPOSE the young people in our care.



And that means exposing children TO Internet and not ON it.

News from Monday 16th April, UK and Italy:

From The Scotsman:
Big rise in websites showing child sex abuse
Scotsman - 16 Apr 2007THE number of internet sites showing the worst forms of child sex abuse has quadrupled in three years, according to a new report. The Internet Watch Foundation (IWF) said 29 per cent of web pages reported to it last year showed extreme child abuse, ...



Reuters:
Web - 11% of children meet paedophile in chat but refuse to admit it, Monday,16 aprile 2007 4.38 ROME (Reuters) - 11% of Italian children who use chatlines on the web have had direct contact with a paedophile, but 75% of them refuse to talk about it with their parents because they feel ashamed, because they don't understand the gravity of the situation and also because they feel sure that the family "would not understand". This is the result of a study by the Italian communications police presented today as part of an educational project together with UNICEF and Microsoft, aimed at teaching children to use the Web correctly... 79% of minors use Internet according to the study... but there does not appear to be a similar level of awareness and education on the part of parents,... only 23% of minors use Internet only in the presence of a parent, while the other 77% are followed "sometimes" (46%) or "never" (30%).

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10 Comments:

At 11:41 AM , Blogger Antonio from Italy said...

Ne ho trovati molti di blog in cui il titolare pubblica orgoglioso la foto del figlio. Se da un lato ho sorriso, da un lato ho subito pensato che quel genitore è un irresponsabile.
Concordo in pieno con te su questo argomento. In generale le foto di persone che non hanno dato il consenso o che non hanno espresso parere favorevole alla divulgazione della loro immagine, non dovrebbero apparire sul web. E in effetti io raramente ho pubblicato foto di persone ignare. Maggior protezione dovrebbe essere data ai bambini e a volte, penso, anche agli animali.
Come qualcuno forse sa, io ho un altro blog con un username diverso da quello che tutti conoscono. E un blog in cui pubblico molte foto e proprio ieri ero in giro per scattarne alcune che ho pubblicato stamane. Ebbene, mentre scattavo quelle foto, tutte raffiguranti giardini pubblici, ho avuto estrema cura che nell'inquadratura non entrassero persone e men che meno bambini che giocavano e ho fatto in modo, durante il mio lavoro, di non dare alcun sospetto alle persone che passeggiavano nel parco.

 
At 12:54 PM , Blogger Guidguid said...

Non mi pare che il punto centrale della questione debba essere il consenso dei bambini. La norma è che sono i genitori a decidere per loro, soprattutto nei primi anni. Con che consapevolezza un pargolo di 3-6 anni può acconsentire o meno alla pubblicazione di cose sue sul web? a parte questo trovo censurabile l'incoscienza di tanti genitori, vittime, come i loro figli, dell'eccessiva esposizione alla cretineria via tv e tutti tesi a fabbricare, magari anche inconsciamente talvolta, potenziali futuri candidati ai reality shows, ai quiz idioti, ai giochi per dementi come pupe e secchioni, e un domani, che ne sappiamo, partecipanti spensierati a trasmissioni che potrebbero intitolarsi: "Chi si spoglia meglio?" o "Gara di Kamasutra".

 
At 2:46 PM , Blogger Bhuidhe said...

Antonio: purtroppo non tutti hanno i tuoi alti livelli di civilità e considerazione. Quando persone che scrivono liberamente dei blogs in rete arrivano a proporre leggi per limitare sia se stessi che gli altri, temo che siano spinti proprio dalla mancanza di criteria di una fetta degli utenti della rete. Ogni legge denota un nostro fallimento di adottare un comportamento accettabile e utile alla collettività.
Vuoi farti un po' di pubblicità e lasciare l'indirzzo del tuo sito di foto?

Stefano: sono totalmente d'accordo: ogni mia menzione al consenso dei bambini era in tono ironico (forse persino sarcastico), ed è questo come dici tu il punto. L'invasione della privacy di una persona non ancora in grado di difendersi. Là dove un bambino non è ancora in grado di aver acquisito coscenza e criteria, devono essere i "suoi grandi" a farlo per lui. Mentre un adolescente può essere già maturo abbastanza di gestire da solo la "sua" rete.
E guarda che secondo me se tu proponessi quei show lì avresti successo! Prima o poi arriveremo anche a quello...

 
At 3:10 PM , Blogger Antonio from Italy said...

Il mio blog alternativo lo avevo creato circa un anno fa e non lo avevo rivelato a nessuno per eseguire un esperimento. Infatti l'esperimento riuscì e il blog non riceveva neppure una visita a parte le mie. Poi fu scoperto per caso, prima da un blogger che passa anche da me, poi da un paio di concittadini (uno solo sa chi sono, l'altro no) che lasciarono commenti. E' un blog che vorrebbe mettere in luce qualità e difetti della mia città e speravo diventasse più o meno popolare in città. Purtroppo non ha sortito l'effetto che volevo, cioè stimolare l'amministrazione comunale a correggere gli errori e i disservizi. Anche se, mi hanno detto i ben informati, pare che il blog sia ben conosciuto in Comune :-)
http://orbassano.splinder.com/

Ci sono molte foto scattate in città. Dove c'è gente nell'immagine è perchè proprio non se ne poteva fare a meno (in genere per manifestazioni pubbliche), oppure perchè le persone erano coscienti di quel che stava per succedere ed erano state informate in precedenza. Eventuali bambini sono quasi sempre irriconoscibili per la distanza a cui ho scattato la foto.
Fammi sapere :-)

 
At 9:49 PM , Anonymous Anonymous said...

Io credo che per quanto riguarda i bambini si debba parlare prima di tutto di sicurezza. Questo vale soprattutto per quanto riguarda l'esposizione mediatica, perché io ritengo assurdo lasciare un bambino ancora piccolo da solo davanti ad internet. La rete non è una televisione a cui abbandonare i piccoli per stare un po' in pace; oltre al pericolo di incontrare dei pedofili possono accedere ad immagini in grado di turbarli, e non parlo di quelle a carattere sessuale. Quindi ci vuole pazienza e voglia di seguirli, altrimenti è meglio evitare di farceli andare.

Riguardo al pericolo maggiore, quello dei pedofili, mi vengono in mente i casi che rimbalzano dagli USA di piccole miss che finiscono per essere oggetto di violenza: penso che sia molto difficile proteggere in ogni istante un bambino che è nel mirino di uno di questi individui, per cui la cosa più prudente è non farceli finire.
In fondo si tratta solo di soffocare un illegittimo orgoglio di genitori e lasciarli crescere tranquillamente. Ricordo sempre il pediatra di mio figlio che diceva che non esistono bambini belli o brutti, ma sani o malati. E tutti i bambini sani sono "belli come il sole".

 
At 2:16 AM , Blogger assunta altieri said...

Dato il mio impegno ormai storico nella lotta contro la pedofilia e l'affermazione dei diritti dei minori non posso che condividere il tuo stupore/rammarico.

In genere, quando trovo foto di minori e altri dettagli scrivo - se possibile in privato - e avviso che non tutti vedono in quell'immagine la stessa dolce innocenza e meravigliosa gioia che loro vedono. Vi sono occhi diversi. vi sono pensieri diversi.

Qualcuno ha tolto le foto e mi ha ringraziata. La maggior parte mi risponde di farmi i cazzi miei e qualcuno mi ha perfino minacciata di denunciarmi alla polizia postale.

Personalmente sto attenta anche ai siti che frequenta mia figlia che di anni ne ha quasi diciassette ed è una ragazza d'oro. Non si sta mai troppo attenti.

A presto
assu

 
At 9:33 AM , Blogger matteo said...

Sarà perché non sono un genitore, ma continuo a meravigliarmi di tutta questa preoccupazione quando si tratta di mostrare, sul web o nei telegiornali, normalissime immagini di bambini, che sorridono davanti alla macchina da presa o camminano per mano ai genitori all'uscita da scuola. In fondo si tratta di rendere pubblico ciò che lo è già: quello che di una persona si vede quotidianamente, che sia un minore o no. Secondo me un genitore che mette sul blog le foto dei propri figli è più esibizionista che imprudente. Il rischio più grande che corrono quei bambini è quello di diventare un po' stronzi:-)
A me fanno più impressione i genitori che trasformano i figli in campioncini sportivi in erba - ho visto l'altro giorno in tv l'intervista a una baby-ginnasta che mi ha dato i brividi - o li sottopongono a mille provini per le pubblicità di biscotti, giocattoli e pappe.
O le minigonne per bambine di sei mesi, di cui ho scoperto l'esistenza solo di recente, accompagnando la mia ragazza alla ricerca di vestitini per sua nipote!
La vera minaccia per i bambini è l'adulto che li vuole trasformare in adulti bonsai.
Nonostante tutto, continuo a credere che i genitori incidano per un buon 70% nella crescita dei figli, almeno nei primi anni di vita. Tra quelli che conosco, noto che i più in gamba crescono figli in gamba (senza fare nomi, ma si sarà capito che mi riferisco anche a una certa blogger:)) Per quanto riguarda gli altri, non so se norme sempre più restrittive aiutino a risolvere il problema.

 
At 10:31 AM , Blogger Bhuidhe said...

Antonio: ora vado a farmi un giro ad Orbassano!

Angelo: credo che sia proprio quel naturale orgoglio genitoriale che porta ad esaggerare e proporre il proprio figlio "troppo". Qualchevolta anche magari ansia e solitudine in un momento problematico. Mi è capitato un paio di volte di accorgermi che stavo leggendo di problemi di salute sia fisico che mentale di alcuni minorenni dei quali non avevo alcuno diritto di sapere nulla, e che l'identità dei bambini in questione era facilmente scopribile. Mi sono sentita voyeur (voyeuse?) controvoglia, mi sono sentita squallida.

Assu: e fai bene, che ti frega di qualche sgridata. L'importante è mettere la pulce nell'orecchio. Magari chi reagisce di petto all'inizio dopo riflette. Tua figlia è una ragazza con una buon testa e dei buon criteri poi.

Matteo: Minigonne per neonate? :-O Secondo me hai ragione su quel 70%. Credo che il problema di esporre o mostrare il figlio su Internet (o altri mezzi di communicazione) sia nell'identificabilità del bambino. Un mio amico ha chiesto il mio permesso di usare una foto di mio figlio su un depliant. Ho detto di sì perché nel contesto risultava quasi un bambino "simbolico", totalmente anonimo e privo di contesto.
Certo, una foto di "bambini" che escono da "una scuola" forse non minaccia nessuno. E' quando diventano "quei bambini" che escono da "quella scuola" che si comincia a scendere nel discutibile. Una cosa è uscire nella vita in maniera "organica" con la nostra società; un'altra è volutamente offire immagini e informazioni su un bambino in un luogo pubblico per il puro piacere di farlo. Allora, compera uno spazio sul giornale. Compera un megafono.
Come in ogni cosa, credo che devono essere i bambini crescendo a decidere cosa di loro è da mettere in pasto al pubblico e cosa no. Non i genitori.
Come te, non credo che norme restrittive risolvano nulla (anzi), ma vorrei vedere un momento più rispetto e coscenza da parte di alcuni adulti.

 
At 7:50 AM , Anonymous Anonymous said...

Jane,

I first have to compliment you on your truly ottimo Italian! What a great gift!

I was planning to respond to your email, but decided to write here since you wanted a few "English" responses too.

Your site is interesting, and certainly helps me learn something about you, but, to tell the truth, I don't know why people feel the need to express themselves in blogs. My step-daughter (12 years old) uses the internet on a regular, almost daily basis, and wants to create her own blog site. I resist, partly because I don't want her exposed to people with harmful intentions, and partly because I don't want her spending all her time communicating with people via the internet. There's nothing wrong with using it as a form of communication, but I see more and more that children use it to escape from the everyday communication and interaction that should take place between real, "live" children. In that sense, parents who publish information about their children or give their children unfettered access to the internet are doing a large disservice to their futures.

Will stop ranting now - you see, you've made me join the world of blogs. :)

Un bacione,
~ Abigail

 
At 8:49 AM , Blogger Bhuidhe said...

Abigail: I'm so pleased you made it! :-) Trapped in the world of blogs - aagghh!
Unfettered access is, I agree, senseless as is unfettered access to the TV. I'm experimenting with guided and limited access with the "youngsters": use of Internet for school research (we do it together) and writing on Internet in strictly ANONYMOUS fashion. For me it's like teaching them to cross the road, very much under control at the start and gradually you withdraw until you feel you can trust them by themselves (at least that's the theory - I'll let you know in five years!!)
I think everyone has a different reason for writing a blog. I love writing and I do a lot of it, my "real" stuff, off blog, but the blog keeps my hand in on days I can't spend more than five minutes on it. It also keeps my translating hand in, a sort of professional "warm up", and probably the most important reason, it's a sort of living room where I can say something and then chat about it with the small group of friends who visit my blog, mostly people I can't see very often. For me, the comments are the most important part. Other people have other reasons - one girl I don't know personally has closed her comments as she doesn't feel she needs them, her blog is more centred on her writing, not the discussion; she has a large readership and I think her aim is ultimately TV and paper journalism, she's using the blog as a springboard. Others have blogs about certain subjects (a friend told me about a blog on unusual toilets for example!!) or on certain social or political issues (the link acmedelpensiero on mine will take you to a blog about the issue of homelessness for example).
A chacun son blog insomma! If you take a quick trip round my "pals" in the link list, you'll see how different they all are.
Thanks again for the comment, and you can see by the attack of verbal diarrhea how chuffed I am to get writing in English! :-)

 

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