Tuesday, February 20, 2007

Shrove Tuesday




Meglio tarde che mai: vorrei ricordarvi che oggi (per chi festeggia il rito ambrosiano) è martedì grasso, ovvero Shrove Tuesday.
Essendo la Gran Bretagna un paese non più, da cinque secoli, un paese di maggioranza cattolica romana, si è, ahimé, perso col tempo il Carnevale, e l'unica cosa che oggi ci rimane sono i festeggiamenti per il martedì in cui ci si confessa i proprio peccati (to shrive, uso arcaico) e si mangia grasso - ormai ridotto alla consumazione massiccia di pancakes, cioè crèpes, cioè fritelle. Da cui il nome alternativo di "Pancake Tuesday".
Oltre a riempirsi la panza di fritelle, i britannici si divertono ad organizzare gare: è de rigeur buttare, cioè toss, per aria il pancake, e con sapiente scatto del polso farlo girare, cioè flip, a mezzo metro dalla padella, per poi ripescarlo con perfetto tempismo. Si organizzano quindi gare per il flip più alto, il maggiore numero di flip da un solo toss e la massima espressione di capacità flipesca, il 100 metro tossando di continuo il proprio pancake.
In case in tutta la Gran Bretagna si sta flippando proprio in questo momento...
Buon appetito!

******************************************************************************

Folks, do I need to remind you? It's Shrove Tuesday. Get tossing...!

9 Comments:

At 11:48 PM , Blogger assunta altieri said...

È carnevale. Mi pare ieri che frugavo nei cassetti e nella vecchia valigia di cuoio che mamma teneva sotto al letto con le maschere accumulate negli anni. In quella valigia c’era l’abito da pacchiana e quello da cappuccetto rosso, l’odalisca e la fatina, la pastorella e il papavero… e tanti nastri, foulard con le paillette, pezzi di merletto, spille dorate con pietre colorate incastonate. Mi piaceva tirarla fuori in quell’unico periodo in cui era permesso, e sbirciare fra le cose che erano appartenute a una mamma che non avevo conosciuto, una mamma bambina, una mamma ragazza, una mamma frivola e allegra.

Domenica mi è capitato di pensarci mentre m’inventavo, in mezz’ora, l’abito da spagnola per mia figlia che alle sette del pomeriggio mi fa: Sai, ho deciso di andare alla festa in maschera. Mi dai una mano a rimediare qualcosa? E così, tutto d’un tratto rieccomi fra nastri e fiori, a cucire (io!) merletti e rose rosse su una lunga gonna nera con le balze. A tagliare l’elastico rosso e dorato di un (mai indossato, giuro!) tanga rosso, regalo di un capodanno passato. A inventarmi un corpetto di velluto nero e una fascia rossa da stringere in vita.

E poi eccola, lei, bellissima spagnola plasmata dalle mie viscere sedici anni fa e oggi dalle mie mani di inesperta sarta.

Buon carnevale.
Si dice? Boh.

 
At 1:57 PM , Anonymous Anonymous said...

Certo che lassù nelle Highlands, fra nubi basse, vette e ovini, dev'essere dura far passare il tempo...
:-))
DeCaDe

 
At 5:43 PM , Anonymous Anonymous said...

Mai festeggiato veramente il carnevale, qui a Genova. E' una città austera, che da sempre vuole dar sfoggio di understatement ed invece è soltanto triste. Una volta, quando Genova era la medio-alta borghesia genovese (e tutti gli altri non contavano), la cosa poteva anche funzionare, nei salotti buoni. Ma adesso, con tutti gli extracomunitari che ci vivono, e più o meno ci lavorano, questa cosa non ha senso.

Così i miei carnevali sono sempre stati, al massimo, una pentolaccia che rompevi all'asilo o alle elementari... Feste mascherate niente, a parte uno splendido carnevale estivo... ma questa è un'altra storia e un'altra stagione...

 
At 6:19 PM , Blogger Guidguid said...

Eh, la descrizione delle frittelle mi ha messo fame.

Leggendo Assu mi viene in mente il mio primo costume di carnevale. Avevo 7 od 8 anni. Mia mamma era una brava sarta, prima di sposarsi aveva avuto una sartoria a Bologna. Fece un costume da cow boy per mio fratello ed uno da Arlecchino per me. Ripensandoci non è solo stato il primo costume, ma anche l'ultimo.

Mi sono rimesso in costume solo una volta, molti anni dopo. Ero da poco sposato e mia moglie era incinta di tre mesi. Cena di carnevale con il coro in cui cantavamo entrambi. Io vestito da samurai con un kimono da judo, lei da giapponese. Gli amici del coro ci fecero un regalo speciale: una mezza noce che conteneva un piccolissimo pupazzetto di neonato. Lo chiamarono "premio incremento coro".

 
At 6:50 PM , Blogger assunta altieri said...

Perdonatemi l'off topic, ma ritrovare guidguid qui è stata una grandissima emozione.

Un abbraccio.

E visto che sono fuori tema, Jane hai visto che ho imparato a usare bold e corsivo?
Trovi la lezione di Dandapit nell'area cazzeggio.

Ciao.

 
At 7:00 PM , Blogger Bhuidhe said...

Assu: io avevo un "dressing up box" pieno di meraviglie come tende di pizzo dismesse, era favoloso. L'ultimo costume: fata turchina compromessa con pancione di Agnese. Sì, ho notato che stai sfoggiando un certo je ne sais quoi con l'html, vado a vedere subito. Non posso essere di meno!

DeCaDe: Ma sì - guarda che facce felici quelle signore: fuori dalla cucina per l'unica volta nell'anno! ;-)

Angelo: non va bene. Non va assolutamente bene. L'anno prossimo comincio ad organizzarmi già a gennaio per una grande festa in maschera con giochi (tossing the pancake?), baldoria e anarchia.

Guidguid: sono d'accordo con Assu, che bello leggerti qui! Tu sarai invitato alla festa l'anno prossimo a condizione che ritrovi quel costume da samurai. Quella mezza noce mi sembra un oggetto squisito, mi ricorda un romanzo per bambini che ho letto anni fa..

 
At 7:37 PM , Blogger assunta altieri said...

Ho le foto di una strana fata turchina e di un poco credibile Pinocchio. Ma, del resto, Pinocchio deve essere poco credibile!
Chissà chi sono?

 
At 4:04 PM , Anonymous Anonymous said...

Hello. And Bye.

 
At 7:52 AM , Blogger Unknown said...

www0725

camel shoes
ray ban sunglasses
mont blanc pens
air jordan shoes
mulberry bags
coach outlet
birkenstock sandals
longchamp outlet
ray ban sunglasses
kate spade outlet




 

Post a Comment

Subscribe to Post Comments [Atom]

<< Home