La Squadra Spezzata
...l'Ungheria stava lottando contro l'unico avversario in grado di batterla: l'Ungheria...
Gabor, bambino ingenuo, dell passioni forti, bambino che nonostante la fame cronica è una scintilla di vita, bambino innamorato della squadra di calcio del cuore, dello stadio nazionale, del Partito (o forse no? Forse non è poi così ingenuo?), del amico Sandor, della mamma tenera che gli regala la maglia del suo idolo. Bambino che cresce, anche troppo in fretta, e dal calciare un pallone per le strade di Budapest si trova a percorrerle con un fucile in mano...
L'Aranycsapat, la squadra d'oro dell'Ungheria che dal '50 al '55 perde una sola partita, la squadra che unisce e fa una cosa sola di giocatori brillanti in modi poi diversissimi, ognuno che fa il suo assolo unico al servizio del gruppo e del socialismo, la squadra delle coreografie ora di grazia sublime, ora di scatto animalesco, la squadra che fa sognare, la squadra dei sogni.
L'Ungheria, la nazione della storia nobile, imperiale, la nazione dove ormai si sogna tanto e si mangia poco, la nazione che ha una gloria calcistica che è l'invidia del mondo, la nazione che presto salterà all'attenzione del mondo non per il pushing di centroavanti e ali ma per i carri T55 sovietici, la nazione che trova i suoi sogni frantumati per le strade di Budapest.
Eppure se lui era diventato così era grazie anche a Puskás, alle sue carezze al pallone e ai suoi tiri secchi, potenti, schioccanti col sinistro. E anzi, in fondo sentiva che c'erano di mezzo anche quelle carezze, e quelle botte nella sua ribellione di oggi, nella sua sete di libertà, nella sua voglia di dolcezza, nella sua lotta con fucili e molotov.
La Squadra Spezzata di Luigi Bolognini
Presentazione del libro: Mondadori, Via Marghera, Milano
Giovedì 15 marzo ore 18.30
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