Aggiornamento sulla Cina
Comunicato stampa da Amnesty International, Roma:
OLIMPIADI: SITI INTERNET SBLOCCATI MA, RICORDA AMNESTY INTERNATIONAL, MANCA ANCORA LA LIBERTA’ D’ESPRESSIONE
‘Abbiamo accolto con favore la notizia che il sito di Amnesty International sia accessibile dal centro stampa olimpico e probabilmente da altri computer nella citta’ di Pechino’ – ha commentato oggi Roseanne Rife, vicedirettrice del Programma Asia – Pacifico di Amnesty International. ‘Tuttavia, bloccare e sbloccare arbitrariamente determinati siti Internet non basta a soddisfare l’obbligo di rispettare gli standard internazionali in materia di liberta’ d’espressione e d’informazione’.
Giornalisti inviati a Pechino hanno riferito ad Amnesty International che il sito Internet dell’organizzazione per i diritti umani e alcuni altri (tra cui quelli di Human Rights Watch, di Radio Free Asia e del servizio in lingua cinese della Bbc) sono accessibili dal centro stampa olimpico. Questi siti, sarebbero, secondo alcune fonti, parzialmente accessibili anche da altre parti di Pechino.
Tuttavia, altri siti Internet che si occupano di diritti umani o di temi politici rimangono bloccati, tra cui http://www.thechinadebate.org,/ un forum creato da Amnesty International per promuovere il dibattito sulla situazione dei diritti umani in Cina alla vigilia delle Olimpiadi.
‘Al pari del resto del mondo, i cittadini cinesi hanno il diritto di accedere alle informazioni e a esprimersi on line su ogni argomento di legittimo interesse pubblico, diritti umani inclusi. Per questo, Amnesty International continua a chiedere alle autorita’ cinesi di assicurare pieno accesso a Internet, in linea con la promessa olimpica relativa alla ‘completa liberta’ di stampa’ e con gli standard internazionali sui diritti umani’ – ha proseguito Rife.
Diversi giornalisti cinesi sono in carcere per aver postato o cercato su Internet informazioni su temi ritenuti politicamente sensibili. Tra questi c’e’ Shi Tao, che sta scontando una condanna a 10 anni di carcere per aver inviato all’estero messaggi di posta elettronica che sintetizzavano il contenuto di una direttiva del Dipartimento centrale per la propaganda, che dava indicazioni su come i giornalisti avrebbero dovuto trattare il 15° anniversario della repressione di Tiananmen del 1989.
Amnesty International sottolinea come la decisione delle autorita’ cinesi di sbloccare alcuni siti Internet sia stata favorita da forti prese di posizione tra cui quella ultima del Comitato internazionale olimpico (Cio), che solo pochi giorni fa aveva autorizzato le autorita’ cinesi a bloccare Internet.
‘Quando la diplomazia silenziosa fallisce, e’ chiaro che una forte pressione pubblica puo’ ottenere un risultato effettivo. Amnesty International continua a chiedere al Cio e ai leader che da ogni parte del mondo arriveranno a Pechino per assistere ai Giochi di esprimersi pubblicamente in favore dei diritti umani e di farlo anche in nome e per conto dei difensori dei diritti umani che sono stati ridotti completamente al silenzio’ – ha concluso Rife.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 1 agosto 2008
Labels: Amnesty International, Cina, giochi olimpici
2 Comments:
Cercare di portare la libertà in Cina è come cercare di svuotare il mare con un cucchiaio.
Ma tu lo sapevi che la parola libertà non esiste nel vocabolario cinese e che per esprimere il concetto bisogna usare un giro di altre parole?
Che se ne fanno di qualcosa per la quale non esiste neppure il modo di chiamarla?
Antonio: è vero, e difficilissimo di comprendere, che concetti che sembrano a noi basilari e "facili" possono non esistere per altre culture.
Sono d'accordo con l'idea del cucchiaio, totalmente, ma siccome il comunismo cinese vuole approfittare del capitalismo occidentale nelle sue caratteristiche peggiori, che non evitiamo il cercare di farli conoscere anche ciò che ha di meglio.
Si può invecchiare facendo nulla, si può invecchiare facendo qualcosa, tanto alla fine moriamo tutti.
(Perché sono così ottimista oggi?)
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