Finché si cercheranno i motivi nelle tragedie, Jane, continueremo ad avere i nostri morti quotidiani.
I controlli, le ispezioni, vanno fatti prima, quando la gente ancora lavora e vive, e ha fatto senza conseguenze per migliaia di volte quelle stesse cose che per una banale coincidenza la porteranno a morire.
SEMPRE PIU' NEL DIMENTICATOIO in un periodo in cui tutti i tg parlano di morti bianche non vi siete mai chiesti come mai non ne muore manco uno in calabria? la calabria, patria del lavoro nero la calabria, patria dello sfruttamento, anche minorile non ha neanche un morto sul lavoro? impossibile no? e infatti ne ha e tanti ma nessuno parla di una regione in cui c'è la mafia + potente e + cattiva del mondo troppo scomodo e visto che nessuno ne parla, lo faccio io qui si muore, come mosche qui si muore, nell'indifferenza generale qui si muore, nella paura qui si muore, perchè la vita umana non ha valore x nessuno qui si muore, perchè il potere mafioso è + potente di qualsiasi altro qui si muore, perchè o ti mangi sta minestra.. qui si muore, perchè siamo calabresi, e dobbiamo morire i calabresi non son degni di vivere (parole dette da un politico leghista...)
Tratto dal blog di ARTEMISIA 65 (se vuoi conoscerla, trovi il suo link nel mio blog - ndr)
Angelo: Ci vogliono teste diverse prima di tutto, migliaia di teste diverse, e non ci sono né leggi né ispezioni (una al giorno su ogni singolo posto di lavoro non basterebbero) che potranno prevenire. Sono d'accordo con te, si cerca il singolo motivo inutilmente, ma il motivo generico che sta sotto è troppo fastidioso per parlarne.
Laura e Lory: e purtroppo non cambierà nulla.
Alberto: grazie della testimonianza. Non so cosa si può fare oltre a chiedere ad altri (i calabresi che vogliano una vita "normale") a fare dei sacrifici enormi: noi stiamo qui comodi ma loro dovranno avere la casa bruciata, la famiglia minacciata, per dire "no" al mafiosetto di turno, e non credo che lo stato sia in grado di proteggere o sostenere. Non credo neanche lo voglia fare sinceramente. Un abbraccio anche a te.
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RANDAGI è un e-book che raccoglie racconti sparsi di bloggers che vorranno aderire all’iniziativa pubblicando uno scritto al quale sono particolarmente affezionati.
4 Comments:
Finché si cercheranno i motivi nelle tragedie, Jane, continueremo ad avere i nostri morti quotidiani.
I controlli, le ispezioni, vanno fatti prima, quando la gente ancora lavora e vive, e ha fatto senza conseguenze per migliaia di volte quelle stesse cose che per una banale coincidenza la porteranno a morire.
Poche parole, le tue, ma più efficaci di mille dibattiti.
Vuoi una vera vergogna?
Leggi qui.
SEMPRE PIU' NEL DIMENTICATOIO
in un periodo in cui tutti i tg parlano di morti bianche
non vi siete mai chiesti come mai non ne muore manco uno in calabria?
la calabria, patria del lavoro nero
la calabria, patria dello sfruttamento, anche minorile
non ha neanche un morto sul lavoro?
impossibile no?
e infatti ne ha
e tanti
ma nessuno parla di una regione in cui c'è la mafia + potente e + cattiva del mondo
troppo scomodo
e visto che nessuno ne parla, lo faccio io
qui si muore, come mosche
qui si muore, nell'indifferenza generale
qui si muore, nella paura
qui si muore, perchè la vita umana non ha valore x nessuno
qui si muore, perchè il potere mafioso è + potente di qualsiasi altro
qui si muore, perchè o ti mangi sta minestra..
qui si muore, perchè siamo calabresi, e dobbiamo morire
i calabresi non son degni di vivere (parole dette da un politico leghista...)
Tratto dal blog di ARTEMISIA 65
(se vuoi conoscerla, trovi il suo link nel mio blog - ndr)
Un abbraccio indignato :-)
Angelo: Ci vogliono teste diverse prima di tutto, migliaia di teste diverse, e non ci sono né leggi né ispezioni (una al giorno su ogni singolo posto di lavoro non basterebbero) che potranno prevenire. Sono d'accordo con te, si cerca il singolo motivo inutilmente, ma il motivo generico che sta sotto è troppo fastidioso per parlarne.
Laura e Lory: e purtroppo non cambierà nulla.
Alberto: grazie della testimonianza. Non so cosa si può fare oltre a chiedere ad altri (i calabresi che vogliano una vita "normale") a fare dei sacrifici enormi: noi stiamo qui comodi ma loro dovranno avere la casa bruciata, la famiglia minacciata, per dire "no" al mafiosetto di turno, e non credo che lo stato sia in grado di proteggere o sostenere. Non credo neanche lo voglia fare sinceramente.
Un abbraccio anche a te.
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