Sunday, September 09, 2007

Il pasto facile

Si può pensare di tutto e di più sulla faccenda di Madeleine McCann e i suoi genitori. Generalmente ho trovato che sia in Gran Bretagna che in Italia la maggioranza delle persone che ne parlano dicono la stessa identica cosa: lasciare soli i bambini era da incoscienti, ma l’hanno pagato, porca miseria se l’hanno pagato. Orrore e pietà.

Ora la notizia che la madre sarebbe accusata di aver somministrato un sedativo alla bambina per farla dormire, sbagliando alla grande la dose anche se è medico. Perché dopo mesi e mesi la polizia portoghese si è accorta di quello che sappiamo tutti noi che guardiamo l’Ispettore Barnaby la domenica sera in mancanza di inviti affascinanti: sono generalmente i parenti e gli amici che ammazzano.

Ma non sempre. Perché finché non ci sarà una sentenza giudiziaria, finché rimane un dubbio che la madre di Madeleine è un’incosciente ma non un’assassina, non sarebbe il massimo darle dell’orchessa. Purtroppo non lo pensano tutti così, come per esempio la giornalista Maria Laura Rodotà che ha deciso che basta l’interrogatorio della polizia per decidere che la McCann è colpevole senza dubbio. Credendosi furbetta si nasconde dietro a frasettine del tipo “se è vero” per scagliarsi con malcelato odio contro i seguenti gruppi, che evidentemente le danno fastidio. (Un peccato vero che il Corriere della Sera si abbassa a pubblicare, anche come commento, un diatriba di cattiveria e isterismo insulso di questo genere).

- La Sig.a McCann, che insieme a suo marito sarebbe un orco. Spero che l’augurato ma non certo giorno che i genitori vengono scagionati, la Rodotà abbia l’umiltà di inginocchiarsi sui ceci. Questo commento lo potrà fare dopo un’eventuale condanna giudiziaria, non prima. Non basta un’indagine per fare condanna in appello.

- i genitori borghesi occidentali (tutti) sono accusati di essere dei nevrotici ed egocentrici. Nel fare questa accusa la giornalista si svela lei stessa una nevrotica isterica che appena ha sentore di un sospetto corre ad essere la prima a scagliare pietre, insulti, accuse e sporcizia varia senza avere in mano prova alcuna. Ha l’indipendenza intellettuale delle pecore che vivono nel campo davanti a casa mia.

- i genitori con 3 o più figli che pare li fanno soltanto per fare tendenza (ma per favore, lo sa cosa sono una gravidanza e un parto??). Può anche darsi che in certi gruppi della società italiana, come per esempio CL, è consueta la famiglia numerosa, ma non mi risulta faccia particolare tendenza in Gran Bretagna. Ma che cavolo ha a che fare con la scomparsa di Madeleine McCann? Già mi sto perdendo nel contorto labirinto del suo ragionamento … e forse non sono l’unica…

- i britannici: evidentemente qualcuno ha dato fastidio in sede privato alla Signora Rodotà suggerendo che i britannici sono genitori migliori degli italiani (altra idiozia ovviamente) e la signora qui vede un'ottima opportunità per sfogarsi contro i cittadini di questa nazione. Sapete, una volta un francese mi ha scippato la borsa: una nazione intera di ladruncoli, tutti quanti. Se mai vi trovate in compagnia di Catherine Deneuve mi raccomando, occhio al portafoglio!

E per chiudere in bellezza la lezione morale da trarre da questa tragica facenda:

- non lasciare i bambini soli? Nah….
- evitare di fare le vacanze in Portogallo? Nah…
- osservare un senso di contenuto responsabilità giornalistico evitando di saltare a conclusioni, facili linciaggi, isterismi e reazioni emotive e fatti non accertati? Nah…

Semplicemente: la prossima volta che dei “pupi italici urlanti” vi disturbano, non arrabbiatevi ma tollerare questi maleducati perché è meglio che farli fare “un’orrenda educata fine britannica”.

E se verrà fuori che la Sig.a McCann ha commesso l’ipotizzata terrificante somministrazione di troppo sonnifero alla figlia, forse la Signora Rodotà potrebbe per un momento riflettere sul fatto che è meglio morire "un'orrenda educata fine britannica" che morire terrorizzato, in agonia, alle mani di una pazza inferocita, a padellate, com'è morto (per la Corte italiana) il figlio di quel splendido esempio di candida, tenera e perfetta maternità italica che è la Sig.a Anna Maria Franzoni.

E per la cronaca la frase sopra è volutamente volgare e ironica, la Franzoni la credo colpevole ma provo per lei una profonda pena. Come, in un altro senso, per questo tipo di giornalismo-opportunismo che salta sul vagone di una tragedia per dar sfogo ai peggior pregiudizi e isterismi di massa.

Ora scusatemi, devo mettere i bambini a dormire...

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translation follows

16 Comments:

At 8:28 PM , Anonymous Anonymous said...

Ho finalmente visto l'articolo della Rodotà. Non vale neanche la pena parlarne, è semplicemente idiota, arrogante e presuntuosa.

Purtroppo lasciarla scrivere su una grande quotidiano come il Corsera è colpa anche peggiore.

 
At 10:38 PM , Blogger assunta altieri said...

È piuttosto difficile pronunciarsi in merito alla vicenda. Non l’ho fatto. Non intendo farlo. In questi casi, mi auguro sempre che le indagini proseguano, che vi sia qualcuno – anche per puro spirito di contraddizione – che vada avanti e non smetta di cercare i bambini scomparsi. Come nel caso della piccola Angela Celentano. Certo, la razionalità mi spinge al pensiero più orrendo. Inoltre mi domando quanto la follia mediatica sia positiva. Penso che chi rapisce bambini – anche non allo scopo di ammazzarli – si possa sentire, a un certo punto, chiuso nella morsa e “costretto” a sbarazzarsene. D’altro canto, diffonderne immagini e notizie può essere positivo per un’eventuale segnalazione, sebbene non conosca – non dico che non ve ne siano – nessun caso di bambino ritrovato a seguito della bolgia mediatica.

Quanto al pezzo della Rodotà, sottoscrivo anch’io. Sai quanto disapprovi le generalizzazioni – anche quando le uso, appositamente, per suscitare reazioni e riflessioni – e in questo caso, ve ne sono veramente parecchie: razziali in primis, ma non solo. La signora non risparmia giudizi sul modo di “fare i genitori”, condannando, al di là del mezzo, il fine. Come se una piacevole e serena serata fra amici, senza figli, sia il peggiore dei mali. Che dire? Lascio che una vecchia canzone continui ad insegnare: …una vecchia, mai stata moglie, senza mai figli, senza più voglie, si prese la briga, e di certo il gusto, di dare a tutte il consiglio giusto…

Ma quando finirà questo opinionismo del cazzo, fatto di auto-installazione su piedistalli di perbenismo fasullo?

 
At 9:25 AM , Blogger Antonio from Italy said...

Quello che non riesco a capire è che se sono stati loro, come hanno fatto ad occultare il corpo della figlia per giorni e giorni...
Insomma, dopo la denuncia di scomparsa le autorità avranno rivoltato il Portogallo come un calzino, come si fa a nascondere un cadavere?

 
At 10:43 AM , Blogger Bhuidhe said...

Zu: grazie!

Angelo: L'hai detto tu. Infatti la cosa deludente non è che esiste la Rodotà, ma che il Corriere le da spazio.

Assu: anch'io vorrei vedere opinionismo fatto bene, da teste di tutto rispetto, di pareri diversi magari controbilanciati come fa per esempio RMC invitando Gad Lerner e Vittorio Feltri a commentare uno dopo l'altro la stessa notizia. Questo sì che è aiutare a provocare un pensiero.

Antonio: anch'io come Assu ho evitato di commentare la cosa, come avevo fatto con la Franzoni prima della sua condanna, ma dentro di me come genitore ci penso a tante cose, e la tua è una delle domande che mi sono fatta. E' una cosa piuttosto difficile occultare un cadavere, soprattutto del proprio bambino. Per poi andarlo a recuperare più di tre settimane dopo, portarlo in giro e rinasconderlo da qualche altra parte. Possibile, ma difficile. Poi vedremo (forse).

 
At 10:53 AM , Anonymous Anonymous said...

Non ho letto il pezzo della Rodota', ma conosco il genere. Questa vicenda sembra una versione britannico-portoghese di Cogne e Cogne mi ha dato la nausea fin dal principio. Non sono convinta che la Franzoni sia colpevole, non mi pronuncio sulla mamma di Maddie, perche' non si puo' e non si deve mai condannare una persona, una donna, per l'espressione dura del viso, per lo sguardo vitreo, perche' non piange, perche' piange troppo, perche' va in tv, perche' parla con i giornalisti o perche' non ci parla. Dov'e' finita la pieta'? Dov'e' finito il rispetto per Samuele, per Maddie, per tutti i bimbi vittime incolpevoli di un raptus, di un pedofilo, di un sonnifero, della depressione della propria madre, dell'abbandono nel quale spesso vengono lasciate le donne una volta madri? Perche' non sono convinta che l'istinto materno esista, la maternita' deve essere un'esperienza esaltante e terribile, un relazionarsi dovuto e voluto con un essere altro da te ma che da te trae origine, una separazione assurda, quella del parto, una convivenza difficile quella del dopo parto. E le donne, depositarie di questa magia ma non per questo esperte, vengono abbandonate ai mille demoni che possono agitarsi nella mente e nell'anima di un essere umano. Nessun verdetto sulla mamma di Maddie, ma quand'anche ci fosse, pieta', comprensione e rispetto per tutti i protagonisti di questa tragedia.
Laura

 
At 11:54 AM , Blogger matteo said...

Ma è per caso parente di quel Rodotà garante della privacy, quello con la faccia antica? No perché sarebbe buffo: una carampana schizzata che invece di fare la giornalista giudica e impartisce lezioni di vita a vanvera, magari è figlia di uno che insegna a non invadere gli spazi altrui.

 
At 2:55 PM , Blogger Bhuidhe said...

Laura: belle e giuste parole, piene di rispetto per la persona. Credo sia questa la cosa che mi ha più disturbata: l'assoluta mancanza di rispetto, la mancanza di quel momento di silenzio e ascolto che dovrebbe essere le premessa di qualsiasi pezzo di giornalismo decente.

Ed è purtroppo molto vero che tante donne diventano mamme e vengono aiutate poco. Le critiche non mancano mai, scopri che tutti sanno meglio di te, anche su tuo figlio che conoscono da 5 minuti, ma pochi ti dicono "brava, stai andando bene" e pochi sanno allungare una mano piena di simpatia e comprensione per raddrizzare dolcemente il volante quando stai sbagliando.

Una delle cose più dure della maternità non è tanto la mancanza di sonno ecc, ma l'improvvisa totale e netta perdita della libertà. Più che fare corsi preparto sulla respirazione vorrei vedere corsi pre-maternità che aiutano le donne psicologicamente a prepararsi per questa cosa.

Matteo: queste ironiche connessioni o coincidenze possono essere molto illuminanti! Se poi fosse così, un tipico caso di figlia che sterza da una parte perché papà ha sterzato dall'altra.

 
At 1:43 AM , Blogger Alberto said...

Anche se non hai tradotto il post, hai saputo ugualmente trasmettere la tua emotiva indignazione verso l'articolo della Rodotà (che solitamente è molto più attenta a non lasciarsi andare a giudizi precipitosi, ma che forse stavolta si è fatta tradire dal suo istinto materno - ndr).

Ovviamente, non mi pronuncio neanche io; così come sto evitando di aggregarmi alla schiera di colpevolisti per il delitto di Garlasco... :-/

Però trovo anche eccessivo il tuo sfogo.
L'ipotesi della Rodotà, per quanto ignobile, è legittimamente suffragabile dai sospetti della Polizia. Il tono con cui è scritto l'articolo è certamente un po' sbilanciato, ma mi sento di escludere qualsiasi tipo d'intento offensivo verso i gruppi che hai voluto evidenziare tu.

Sono un copy che nasce giornalista e che talvolta giornalista torna: non è semplice interpretare gli indizi e anticipare l'esito di una vicenda giudiziaria, per arrivare prima degli altri (lo impone la concorrenza editoriale - ndr); ma sono convinto -pur non conoscendola personalmente- che Laura Rodotà ha scritto il suo articolo in assoluta buona fede, anche se forse un po' superficialemente. ;-)

Take it easy.

Un abbraccio tollerante :-)

 
At 11:28 AM , Anonymous Anonymous said...

@ Matteo: sono giornalista anche io e ti dico che la Rodotà (che è effettivamente parente del garante della privacy) non è nuova a questo genere di sermoni,soprattutto perché non scrive da giornalista ma da opinionista che, come tu ben sai, è la negazione stessa del giornalismo.
Laura

 
At 3:15 PM , Blogger matteo said...

Laura: grazie per aver soddisfatto la mia curiosità. Qualche tempo fa ho sentito una storica dell'architettura parlare di un problema di "ego malato" che nel nostro paese spinge ogni volta personaggi più o meno pubblici a "esprimersi" su tutto e a tutti i costi. Si riferiva a dibattiti architettonici come quello sul Museo dell'Ara Pacis a Roma o la nuova Scala, ma penso che il discorso valga anche per certi crimini insoluti tipo Cogne, Garlasco o questo di cui ha scritto la Rodotà. Non so più quante persone ho sentito dire "per me quella ha l'aria di essere colpevole" o "è così, per forza: lei ha scoperto che lui era gay e aveva una storia con l'amico e allora lui l'ha uccisa" e così via. Che parli in questo modo la gente seduta in tram o in sala d'attesa dal dentista lo posso capire, ma quando a farlo è un giornalista...

 
At 10:03 AM , Blogger Bhuidhe said...

Alberto: anch'io ho lavorato nel giornalismo, e rimango convinta che non basta la buona fede per fare un buon articolo: anche se la Rodotà è in buona fede (e il delirio emotivo è tale da non poterlo mettere in discussione) il problema rimane che non è ammissibile essere superficiali e pieni di malcelati rancore e odio contro persone che ancora hanno una possibilità di essere scagionati.

Il suo articolo appare sul Corriere della Sera, non il Corriere della mia stradina di paese di campagna, non se lo può permettere. Nessun giornalista seria se la può permettere di correre ad accusare interi gruppi sociali di essere orrendi mostri di egoismo sulla base di un ipotizzato reato che è ancora in fase di investigazione.

Rimango per ora neutra: forse la madre di Maddie l'ha fatto, forse no, che cavolo ne posso sapere io sulla base delle informazioni che arrivano da Reuters o Ansa (le stesse delle quali dispone la Rodotà)? Ma evito di buttarmi in diatribe supponenti come se avessi un accesso privilegiato alla verità di come sono andare le cose.

Rimango profondamente convinta di una sola cosa: che in qualsiasi modo sia andata la cosa, la McCann sta soffrendo in una maniera inimmaginabile, sta soffendo il peggior dolore possibile. Magari la Rodotà, se istinti materni ne ha, poteva rispettare questo ed evitare il lancio di pietre, tenendolo per un il momento di un'eventuale condanna? E' troppo da chiedere da una persona così privilegiata da poter disporre di quarti di pagina sul Corriere per pubblicare le sue private opinioni e farsi pure pagare? E se lei pubblica le sue opinioni, forti e a volte offensive, che accetti reazioni in tono.

Laura: è interessante quello che dici - sono sempre interessata a leggere i commenti di persone intelligenti ed informati, ma il tipo di giornalismo dove le idee e le emozioni del giornalista si intrapongono tra me e la presunta notizia mi da molto fastidio.

Matteo: quanto hai ragione! Ho visto tavolate di persone incavolarsi al momento caldo di Cogne tra innocentisti e colpevolisti, tra colpevolisti figlia-del-diavolo e colpevolisti malata-da-far-paura-l'ha-rimosso e così via. Come fossero tutti fratelli o sorelli della Franzoni. Senza mai aver neanche messo piede a Cogne.

E' umano e naturale la chiacchierata al bar, in pizzeria, sul tram, ma che rimanga fuori dai giornali di qualità!

 
At 2:16 PM , Anonymous Anonymous said...

E le vittime lo sono sempre due volte...
Io penso che esistano giornalisti rispettosi del prossimo, però forse i giornali non li assumono, perchè alla fine al lettore tipo piace rovistare nel torbido, piacciono le faziosità.
triste.

 
At 2:53 PM , Blogger Bhuidhe said...

Sabrina: Certamente a volte viene da grattarsi un po' il capo leggendo alcune pubblicazioni. Per fortuna credo comunque che ci sia una certa scuola di ottimo giornalismo in Italia che offre abbastanza al lettore che fa attenzione alle firme di quello che legge.
In fondo il mio disappunto per questo articolo era dovuto al suo contorno di articoli di qualità.
Le faziosità purtroppo sono potenti - Big Brother docet.

 
At 12:54 AM , Blogger assunta altieri said...

Credo che – troppo spesso – si confonda il giornalismo con l’opinionismo e – ancor più spesso – con il diritto di scrivere boiate che saranno pubblicate per il solo fatto che la gente se le beve.
Credo che Jane abbia individuato il punto: il Corriere della Sera, testata nazionale di maggior tiratura, non ha il diritto di pubblicare opinionismi contrari alla legge (per quanto mascherata ipocritamente c’è eccome la condanna per la madre-mostro), alla dignità delle persone (per nulla mascherata c’è la recitazione del Verbo circa una popolazione di genitori che, la signora Rodotà, evidentemente non vedeva l’ora di togliere dal pulpito dell’educazione libera, serena e intelligente), al libero pensiero (non vi è umiltà ma attesa di supino abbocco delle esche ignoranti).
Il Corriere della Sera non può farlo.
Né da meno è la responsabilità di chi ignora queste bassezze. Ricordo, qualche anno fa, il furor di popolo per un articolo della Fallaci ritenuto troppo individualista ed esasperato. Alla Fallaci, almeno, va riconosciuto uno spirito liberale che nessuno ha in Italia, neppure i vari Gad Lerner e similari.
Qui però c’è di mezzo non la coscienza nazionale che la Fallaci implorava, quanto piuttosto la faciloneria e il fascino del thriller. C’è la storia. E c’è il bambino scomparso. Ingredienti ghiotti per un pubblico di cretini.

Brava Jane. Il tuo post e i commenti successivi mi sono piaciuti moltissimo. Ne ho piene le scatole di falsa moderazione, falsa educazione, falsa umanità e ipocrisia di ogni genere.

assu

 
At 10:03 AM , Blogger Bhuidhe said...

Assu: ti ringrazio! :-)

 
At 7:52 AM , Blogger Unknown said...

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