Friday, May 09, 2008

Samuele Arcangioli

Movimento, mozione, emozione, passi in avanti e indietro, la testa che gira di qui, gira di lì, le braccia e le mani un agitazione continua, soprattutto quella destra, e gli occhi, occhi vivi e penetranti come quelli di un rapace, ma addolciti come quelli di un usignolo. Una contraddizione vivente, Samuele Arcangioli, la mozione perpetua che abbozza, cancella, riempie, accenna, dimostra, e soprattutto fissa il momento. Tutta questa attività frenetica per fissare un istante, ma un istante che sprigiona tutta la ricchezza di una vita, un’esistenza. Un istante che potrebbe rientrare in quel quadro di istanti che Joyce ha battezzato “le epifanie”, quei momenti di ultrasensitività, di coscienza esaltata per cui vale la pena vivere anni e anni di routine, di quotidianità. Il respiro superficiale che per un momento diventa un inspirazione, un ispirazione.

Lo sguardo di un felino ferito nella sua natura dietro a una rete che non capisce, non concepisce. Lo sguardo fiero di un felino che di reti non ne ha viste nemmeno una. Lo sguardo fiducioso e innocente di un bambino, e quelli sapienti, confusi, contemplativi, attivi, persi, concentrati delle donne, tante donne. Ciascuna presa e ripresa in un suo momento che soltanto lei e Samuele, l’uomo venuto a liberarla dal legno, possono conoscere in pieno.

Il salvataggio del legno per prima, la cura della superficie, la conoscenza tattile del telo non-telo. Poi in carboncino la sagoma dello sguardo, nero e indefinito, a sua volta lisciata, quasi cancellata. Lo sguardo prende forma, comincia a emergere. I primi colori, la stesura poi di altri, qui e là un dettaglio più preciso segnato da una mano sicura che dice tutto in un solo tratto. Gli occhi soprattutto vengono definiti, gli occhi soprattutto devono emergere dalla savana. Lo sguardo contempla l’artista mentre sfregia con una cacciavite o accarezza con un’ultima pennellata. Lo sguardo che era sempre lì, che aspettava soltanto la mano di Samuele Arcangioli per ridarlo la sua libertà, di deserto, di savana, di Africa.
I quadri di Samuele Arcangioli sono esposti al Cavedio, Via Cavallotti, Varese
sabato 18.30 - sette scrittori per Samuele

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