Thursday, August 30, 2007

Scottish Rain


La pioggia in Scozia è una parte dell’identità nazionale. E’ talmente importante che invece di essere il prodotto di tre dei quattro elementi, viene elevato allo stato di elemento in sé. Qui le foto scattate appena dopo la pioggia.

Le parole per parlare delle precipitazioni sono quasi tutte sgraziate, monosillabiche, parole da dire in fretta per poi scappare via cercando riparo.
Rain – pioggia
Sleet – metà pioggia e metà neve
Hail – grandine
Drizzle – pioggerellina

Soltanto al biancore soft e silent della neve viene assegnato un nome morbido e intimo come il sonno: snow

Poi ci sono altre giornate, giornate di vasti cieli azzurri, archi e frizzante enormità che tolgono il fiato e riempiono di energia e forza elementare. Il tempo meteorologico scozzese è un paziente schizofrenico anfetaminizzato. Cambia in maniera drastica da mezz’ora in mezz’ora, senza preavviso, senza periodo di transizione: un secondo sei lì in canottiera e un altro la stessa scena si riveste di film dell’orrore. Sei lì a pensare che non vedrai mai più un colore e di colpo, come nel Mago di Oz, il cielo di apre attraverso un frequente arcobaleno e tutto diventa un sgargiante palato di colori mai neanche sognati, tutti lavati e intensificati dalla pioggia.

E nei giardini ogni cosa è silenziosa, e soltanto il suono minuto delle gocce che cadono dai fiori, che osano a rialzare le teste, accompagna la piccola, privata meraviglia dell’acqua che scorre lungo i petali e accarezza i steli mentre scende e ricerca la terra da dov’è venuta.

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The rain in Scotland is part of the national identity. So important is it that instead of being the result of three elements, it has been raised to the status of element in its own right. Here some photos stolen right after the rain.

Words for speaking about rain and related downpourings are short, brutal, graceless and almost all monosyllabic: words to say before you scootle off under cover.
Rain
Sleet
Hail
Drizzle

Only the soft and silent white world of snow earns a name as quiet and intimate as its reality.

There are other days of course, days of vast soaring blue skies, arched and huge, breathtaking and energising. The Scottish weather is a schizophrenic on amphetamines. It changes drastically and totally from half hour to half hour, with no warning, with no period of transition: one moment you’re out in your sun top and the next it’s like a Hammer Horror picture. You’re thinking you’ll never see colour again, and suddenly it’s like the Wizard of Oz – the sky opens through a frequent rainbow and you’re walking through a riotous palette of colour you’ve never dreamed of, all washed and switched on and lit by the rain.

In gardens, everything is silent, and only the tiny sound of drops falling from flowers, daring bravely to raise their heads, graces the small private wonder of the rivulets running along petals, or embracing stems as they search downwards and disappear into the earth they came from.

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Tuesday, August 28, 2007

Cos'è un blog?

La definizione definitiva, da "Antonio" nei commenti di Sabrina:

i blog sono fuffa ma anche una cosa seria

E vorrei sapere chi può avere da ridire su questo.

Nel frattempo, per scoprire un po' del perché sono una cosa seria, tenete sott'occhio il blog di Morgan... e attendete il 4 settembre...

Monday, August 27, 2007

Carter Bar, il confine

Il confine, the Border, luogo di fuorileggi e ladri, ruberie e ferocità. Qui, le foto a 180° al confine a Carter Bar (lungo la A68 a nord di Newcastle, sud di Jedburgh) rubate ad una giornata di pioggierellina. Non sono il massimo ma credo che si possa capire la vastità degli spazi.

Qui vivevano i temuti Reivers, i "Steel Bonnets" (le cuffie d'acciaio), i mitici ladri di bestiame ed altro, uomini fusi insieme ai loro cavalli, e un tutt'uno con la loro terra al punto di sembrare scolpiti dalla roccia e dal terreno, facce antiche che ancora girano le colline ventose e nude.

I Reivers: la cavalleria più fine ed efficace dell'Europa. Chi se li poteva permettere li assoldava al proprio servizio. Spesso per poi pentirsi... un popolo difficile da controllare, una legge a se stessa e senza deferenza o rispetto per quella di chiunque altro, re di Scozia, di Inghilterra e dei cieli che fosse. Un popolo "English if forced, Scottish at will and a Reiver by grace of blood" - inglese se obbligati, scozzese per scelta e Reiver per il sangue.

I "Riding Surnames", i cognomi in sella, erano quelli che si trovano tutt'ora dappertutto: Scott, Armstrong, Douglas, Hay, Bell, Chisholm, Davidson, Johnstone... Basta guardare l'elenco telefonico, le facce che girano e i l'immensa quantità di cavalli ficcati dovunque ci sia un fazzoletto di terra per capire che sono sempre lì, che come gli estruschi semplicemente non sono mai andati via.

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The Borders, haunt of outlaws and thieves, crime and cruelty. Here, the photos at 180° which I snatched during a day of drizzle at Carter Bar (along the A68 north of Newcastle, south of Jedburgh). Not the best ever, but they help to give a feeling of the vast space of the area.

This is where the legendary and fearsome Reivers, the "Steel Bonnets" lived out their days and misdemeanours. Cattle thieves and else besides, men joined at the hip with their horses, hewn out of the earth and rock of the Borderland, ancient faces that roamed the bleak, windbitten hills.

The Reivers: the finest cavalry in Europe. Who could afford them took them on as mercenaries, often to repent at leisure. A difficult people to keep under control, a law unto themselves, with little or no respect for the law of any other, be he king of Scotland, of England or of the realms of heaven. A people that described itself as: "English if forced, Scottish at will and a Reiver by grace of blood".

The "Riding Surnames" are still all around: Scott, Armstrong, Douglas, Hay, Bell, Chisholm, Davidson, Johnstone... one look at the phonebook, at the faces that are wandering around and at the sheer number of horses planted on any small green area are enough to show that the Reivers are still there, that like the Estruscans they simply never left.

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Friday, August 03, 2007

Si parte

Forza, si parte, direzione nord ovest. A tra un paio di settimane (quando piuttosto infreddolita sarò di nuovo di ritorno, spero con qualche foto..)

I'm off homewards bound, back to Caledonia's bonny hills and glens and a bit of decidedly "cool" weather. Be back soon, (hopefully with some decent photos!)

Thursday, August 02, 2007

Quo vadis? (2)


Rubrica occasionale dei cartelli di cui sentivamo proprio il bisogno.
Occasional column featuring signs we really needed.
Ah, ecco dov'è...