Thursday, May 29, 2008

Centro


I am circling around love, around the throbbing hum, and I have been circling for thousands of days, and I still don't know if I am a wounded saint, or a rainy dawn, or a creation story.


- Rob Breszny, oroscopo Leone, settimana del 29 maggio 2008

Monday, May 26, 2008


Non so immaginare la mia vita passata, presente e futura senza utopie, senza sogni. Se alla mia vita passata togliessi le mie utopie, mi rimarrebbe solo una lunga serie di giorni grigi, senz'aria e senza colore.

Sergio Rejina

Sunday, May 25, 2008

I rifiuti


Altre foto assolutamente da guardare qui segnalate da Angelo, e una testimonianza segnalata da Dario:

NAPOLI - Dalla professoressa Elisa Di Guida, docente di storia e filosofia in unliceo di Napoli, riceviamo questa testimonianza sugli scontri di ieri sera a Chiaiano:

"Io sono nata in quella zona -ci ha raccontato per telefono- ma nonabito più lì da tempo.Però mi sento legata a quella gente e a questa brutta vicenda. Così ieri seraero lì e ho visto cose terribili. Ho avuto la sensazione che tutto fosse preparato, che la polizia abbia caricato improvvisamente senza una ragione, unascintilla. Perciò ho deciso di provare a scrivere quello che avevo visto".

Ecco il racconto della professoressa Di Guida"Datemi voce e spazio perché sui giornali di domani non si leggerà quello che èaccaduto.Si leggerà che i manifestanti di Chiaiano sono entrati in contatto con lapolizia. Ma io ero lì. E la storia è un'altra".

"Alle 20 e 20 almeno 100 uomini, tra poliziotti, carabinieri e guardie difinanza hanno caricato la gente inerme. In prima fila non solo uomini, ma donnedi ogni età e persone anziane. Cittadini tenaci ma civili -davanti agli occhivedo ancora le loro mani alzate-che, nel tratto estremo di via Santa Maria a Cubito, presidiavano un incrocio.Tra le 19,05 e le 20,20 i due schieramenti si sono solo fronteggiati. Poi lapolizia, in tenuta antisommossa, ha iniziato a caricare. La scena sembrava surreale: a guardarli dall'alto, i poliziotti sembravano solo procedere inavanti. Ma chi era per strada ne ha apprezzato la tecnica. Calci negli stinchi,colpi alle ginocchia con la parte estrema e bassa del manganello. I migliori strappavano orologi o braccialetti. Così, nel vano tentativo di recuperali,c'era chi abbassava le mani e veniva trascinato a terra per i polsi.La loro avanzata non ha risparmiato nessuno.Mi ha colpito soprattutto la violenza contro le donne: tantissime sono statespinte a terra, graffiate, strattonate. Dietro la plastica dei caschi, mirestano nella memoria gli occhi indifferenti, senza battiti di ciglia dei poliziotti. Quando sono scappata, più per la sorpresa che per la paura,trascinavano via due giovani uomini mentre tante donne erano sull'asfalto,livide di paura e rannicchiate. La gente urlava ma non rispondeva alla violenza, inveiva -invece- contro i giornalisti, al sicuro sul balcone di una pizzeria, impegnati nel fotografare"."Chiusa ogni via di accesso, alle 21, le camionette erano già almeno venti.

Ma la gente di Chiaiano non se ne era andata. Alle 21.30, oltre 1000 personeerano ancora in strada. La storia è questa. Datemi voce e spazio. Perché si sappia quello che è accaduto.Lo stato di polizia e l'atmosfera violenta di questa sera somigliano troppo a quelli dei regimi totalitaristi. Proprio quelli di cui racconto, con orrore, ai miei studenti durante le lezioni di storia".


Elisa Di Guida (docente di Storia e Filosofia - Napoli)

Saturday, May 24, 2008

Dopo la Pioggia



















Il canto degli uccellini

Il cielo pezzato, l'arcobaleno

I colori lavati, sgargianti

Il profumo dell'erba, della terra, dell'asfalto

L'aria fresca e umida che scivola sulla pelle

Il sapore della purezza, le gocce sulla lingua

Salti nelle pozzanghere, stivali rossi

Pausa

Thursday, May 22, 2008

Luce



Even in the night forest of despair

Even in the dread forest of the night

Even in the grasp of hard and thorny hearts

Even then in breaks the light



Wednesday, May 14, 2008

Donare è bello

E' il titolo dato a una serata a Varese, sabato 17 maggio, per raccogliere fondi a favore del piccolo Chimere Diouf.

Chimere è un bimbo senegalese che ha subito delle ustioni terribile in un incendio a Dakar. Avendo subito anch'io qualche ustione, chiederei a chiunque possa spargere la voce, dare una mano, qualsiasi cosa, di farlo se possibile.

Durante la serata si potrà mangiare dei splendidi piatti senagalesi preparati dal cuoco senegalese varesotto per adozione Djibril Thiam, (che verrà anche a cucinare per te a casa tua su richiesta), i dolci che preparerà la mamma di Chimere e le sue amiche, ascoltare la musica senegalese con musicisti vari inclusi il percussionista Alessandro Kogoli che verrà da Milano, e meravigliarsi al ritmo interiore dei danzatori del Senegal (e perché no, provare a muovere qualche passo...)

Il piccolo sarà operato da Dott. Giovanni Barco presso la clinica La Quiete a Varese.

salone della parocchia Kolbe, Viale Aguggiari, Varese
sabato 17 maggio ore 21.30

Friday, May 09, 2008

Samuele Arcangioli

Movimento, mozione, emozione, passi in avanti e indietro, la testa che gira di qui, gira di lì, le braccia e le mani un agitazione continua, soprattutto quella destra, e gli occhi, occhi vivi e penetranti come quelli di un rapace, ma addolciti come quelli di un usignolo. Una contraddizione vivente, Samuele Arcangioli, la mozione perpetua che abbozza, cancella, riempie, accenna, dimostra, e soprattutto fissa il momento. Tutta questa attività frenetica per fissare un istante, ma un istante che sprigiona tutta la ricchezza di una vita, un’esistenza. Un istante che potrebbe rientrare in quel quadro di istanti che Joyce ha battezzato “le epifanie”, quei momenti di ultrasensitività, di coscienza esaltata per cui vale la pena vivere anni e anni di routine, di quotidianità. Il respiro superficiale che per un momento diventa un inspirazione, un ispirazione.

Lo sguardo di un felino ferito nella sua natura dietro a una rete che non capisce, non concepisce. Lo sguardo fiero di un felino che di reti non ne ha viste nemmeno una. Lo sguardo fiducioso e innocente di un bambino, e quelli sapienti, confusi, contemplativi, attivi, persi, concentrati delle donne, tante donne. Ciascuna presa e ripresa in un suo momento che soltanto lei e Samuele, l’uomo venuto a liberarla dal legno, possono conoscere in pieno.

Il salvataggio del legno per prima, la cura della superficie, la conoscenza tattile del telo non-telo. Poi in carboncino la sagoma dello sguardo, nero e indefinito, a sua volta lisciata, quasi cancellata. Lo sguardo prende forma, comincia a emergere. I primi colori, la stesura poi di altri, qui e là un dettaglio più preciso segnato da una mano sicura che dice tutto in un solo tratto. Gli occhi soprattutto vengono definiti, gli occhi soprattutto devono emergere dalla savana. Lo sguardo contempla l’artista mentre sfregia con una cacciavite o accarezza con un’ultima pennellata. Lo sguardo che era sempre lì, che aspettava soltanto la mano di Samuele Arcangioli per ridarlo la sua libertà, di deserto, di savana, di Africa.
I quadri di Samuele Arcangioli sono esposti al Cavedio, Via Cavallotti, Varese
sabato 18.30 - sette scrittori per Samuele