Monday, December 31, 2007

Perle (2)

Dal blog di un'italiana a Londra, un accenno a uno dei miei piatti preferiti. E io ringrazio.

Sunday, December 30, 2007

Perle

Commentando la mia ricerca di una babysitter una mia amica ha detto:

a me pare che l'unico prerequisito necessario per fare la ragazza alle pari è l'essere stata bocciata al Test di Rorschach.

Saturday, December 29, 2007

Oh yeah!

Vorrei segnalare un interessante, rinfrescante e provocante post che ho letto attraverso Marina della GZone, mailing list che frequentiamo tutte e due.

FINALMENTE qualcuno che non parla di essere buoni, di amare tutti, di dover donare e dare e fare il santarellino perché è Natale. Finalmente qualcuno che propone di essere un po’ più buoni gli altri 364 giorni dell’anno, e prendere Natale come un piccolo momento di raccolta e di liberatoria, meravigliosa autoindulgenza.

E ho pensato: ma in fondo non è anche questo amore? Se tutto l’anno uno cerca di essere una persona decente, risponde agli appelli di aiuto che trova intorno a sé, cerca di essere una persona che ha un valore positivo, non sarebbe male prendere un giorno per sentire il calore di ciò che torna. Non sarebbe male prendere un giorno per tirare la somma di tutto il resto dell’anno. Se l’ultimo dell’anno è il momento per proiettare i desideri futuri, perché non fare che Natale sia un momento di riflessione su quanto abbiamo proiettato in passato?

Ti torna l’amore? Sei pieno di doni, telefonate, sms, abbracci, biglietti? Prendi un giorno per riflettere sul fatto che probabilmente il tuo modo di vivere comprende generosità e affetto regalati in notevoli quantità. Notala, perché bisogna sapere cosa funziona per continuare a farlo funzionare. Sei un po’ carente di segnali di affetto e gratitudine? O sei contornato da stronzi ingrati (e può essere) o forse devi riflettere su qualche opportunità mancato di dare qualcosa di te.

In inglese c’è una cosa che i sociologi chiamano il “feelgood factor”, il “fattore benessere”: forte e potente motivo per cui le persone “fanno del bene”. Versi una quota all’associazione di scelta, aiuti il bimbo del vicino a fare i compiti, assisti la nonnina a scendere dal pullman e per un momento puoi approvare te stesso, puoi essere contento della persona che sei stata.

Perché non prendere un giorno per ricaricare il feelgood factor, per contemplare ciò che si ha seminato e ciò che si ha raccolto? Perché non lasciar perdere con i gesti una tantum, le prediche, la finzione che basta una data di calendario e troviamo dentro di noi la santità di Padre Pio?

Perché se io ti dono il mio amore o il mio affetto, accidenti a te se non prendi un momento per godertelo!

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"Tra i tanti luoghi comuni concernenti il Natale ce n'è uno che mi
infastidisce più degli altri: quello secondo il quale a Natale
bisogna essere buoni.
Il senso del Natale, se ne ha uno, non è nell'amore che diamo, bensì
l'amore che riceviamo. Natale è il giorno ideale per essere non dico
più cattivi, ma almeno un pochino più egoisti. È il giorno in cui val
la pena di pensare a quanto di bello e di buono ci può capitare e a
quali speranze - magari anche meschinelle, ma vivaddìo - si agitino
nella nostra piccola vita. È il giorno in cui è bello ricevere regali
più che farli (ed è bello farli per quel che se ne può ricevere in
cambio). È il giorno delle luci colorate che ci fanno tornare
bambini, cioè un po' idioti, ma idioti idiotamente felici nonostante
tutto. È il giorno in cui ci si può strafogare di prelibatezze e
dolci, soprattutto di dolci: le scorze d'arancia affogate nel
cioccolato fondente, il panettone, il pandolce, il panforte, i fichi
secchi, il torrone al rum, il moscato, tutti segni e correlativi
oggettivi di un abbraccio che, forse, nemmeno ci meriteremmo.
Esserne degni e riuscire a contraccambiare è una conseguenza e c'è
tempo e modo di tirarla per i successivi 364 giorni."

Monday, December 24, 2007

Christmas Lights

Con una di quelle rare e magiche sincronicità che ci regala la vita, ho cominciato a leggere questa notizia pochi secondi dopo che mio figlio ha messo il Requiem di Mozart sul CD.

A volte non cerco nemmeno le parole.

MILANO (Reuters) - Il Colosseo di Roma, Palazzo Pitti di Firenze e Castel dell'Ovo a Napoli sono tra i monumenti che resteranno illuminati dal stasera a domattina per celebrare l'approvazione della moratoria universale sulla pena di morte all'Onu.
"E' un gesto simbolico che sottolinea valori e ideali profondi e singolari della cultura del popolo italiano", ha detto in una nota il ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli.
Il ministro ha chiesto alle 17 direzioni regionali che la notte di Natale restino illuminati molti dei più importanti monumenti ed edifici italiani, tra i quali i Sassi di Matera, San Nicola di Bari, la Chiesa del Redentore a Venezia, la Villa Reale a Monza e Palazzo Ferretti ad Ancona; nella Piazza del Sedile di Potenza e a Palazzo Arnone a Cosenza, in Calabria.

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Natale

E' Natale e si parla tanto di amore.

Vorrei specificare per una volta che l'amore è un infante lunatico, un bamboccio che gioca con arco e frecce (quello romantico). Più generalizzato, l'amore è un tiranno, un crudele, egocentrico, superbo essere che non conosce concetti come "merito" e "democrazia". E' una forza che non ha mai letto Marx.

In ogni momento c'è chi ne ha tanto dentro, lo sta donando, ma non lo vede tornare.
C'è che lo riceve ma non lo trova dentro di sè.
C'è chi lo ha perso e chi lo sta cercando.
C'è chi non lo hai mai conosciuto.
C'è che lo vive senza gioia, in modo malsano e deleterio.
C'è chi lo distrugge.
C'è chi lo merita ma questo non viene riconosciuto.
C'è chi non lo merita ma lo riceve lo stesso.

Per la fortuna di tante di queste persone c'è chi apre le braccia e il cuore in un amore vasto e generico, persone come Gino Strada, come Miloud, come Patch Adams. Fanno molto questi guerrieri dell'amore democratico.

Ma dentro di noi, riconosciamolo, abbiamo tutti bisogno di un amore specifico, un amore non per la nostra persona ipotetica, ma creato ad hoc per noi.

Passerà il natale, passerà questo periodo di iperglicemia di amore zuccherino, ma non passerà la natura profondamente instabile e ingiusta dell'amore. E io rimarrò leggermente allergica al periodo natalizio.

In ogni caso vi auguro un buon natale, buone feste e un po' di giusto ritorno a tutti voi per tutto quanto avete seminato.

Friday, December 21, 2007

randagi 5

RANDAGI è un e-book che raccoglie racconti sparsi di bloggers che vorranno aderire all’iniziativa pubblicando uno scritto al quale sono particolarmente affezionati.


Segnalo a chi ama leggere qualcosa oltre alla schermata la quinta uscita di randagi. E se non avete ancora finito le spese natalizie e potere permettervi di regalare un pochino in ritardo, ricordatevi del libro di fiabe per gramos, bellissimo esempio di quello che possono fare un gruppo di bloggers quando decidono di mettersi insieme e creare una raccolta di scritture di bloggers che serva a qualcosa.

condivido con assu la considerazione sul lettore a schermata. il blog è in questo senso un'arma a doppia taglia. a me ha insegnato ad essere più concisa, ma c'è anche a chi ha insegnato a non riuscire più a pazientare per più di un paragrafo, che ha adottato con criteria, appunto, la schermata, che ha perso la capacità di espandare un pensiero o un racconto laddove merita. sia nella lettura che nella scrittura, il blog può portare ad essere sintetici. ma purtroppo anche riduttivi.

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Monday, December 17, 2007

Due Monete

- In qualche momento, da qualche parte, ho sbagliato pensò Federica.

Guardò schifata l’animale davanti a sé.

- E’ venerdì sera, il Prof è fuori con gli altri e io sto copulando con una rana. Non è normale.

Guardò di nuovo la rana e osservò i cambiamenti nella velocità dei suoi movimenti.

- Ecco, una persona normale che conduce un esperimento scientifico in una facoltà universitaria il venerdì sera avrebbe la possibilità di annotare le sue osservazioni e io devo tenerle in testa perché le dita le devo tenere dentro questa bestia. Ho cannato alla grande.

Federica era depressa.

Mesi e mesi a correre dietro il Prof, scapolo d’oro dell’università, scapolo che aveva caldamente raccomandato la sua iscrizione alla specializzazione in psicologia animale, che aveva caldamente tifato per una tesi sul ciclo riproduttivo del rospo, che l’aveva caldamente fissata negli occhi più volte.

O no?

- Non mi piacciono nemmeno gli animali disse Federica ad alta voce, sperando in una qualche grata consolazione dalla bestiola davanti a lei.

- Sarebbe meglio un caffè?

Il bidello era alla porta. Sorriso divertito ma occhi gentili.

- Oh, beh, certo più di questa bestia, disse Federica notando per la prima volta che era alto. Notò anche che non ci aveva mai pensato.

- Trova una ragazza ogni anno per fare questi studi qui. Poi pubblica citandola con un breve ringraziamento in un’annotazione in un font microscopico. L’anno scorso ha avuto fondi ministeriali con Fattori meteorologici nello stimolo alla riproduzione nella pantegana. Non so come quella abbia fatto a resistere. Bel pezzo però.

- Lei legge?
Federica era curiosa.

- Parecchio, non ho potuto finire gli studi in maniera formale, ma si ha un sacco di contatti utili in questo lavoro. Sa, quando viene un professore da fuori alla fine sono io che ci parlo, che sistemo lo schermo per il Powerpoint, che faccio il check del microfono. Ho la possibilità di fare tutte le domande del caso, con calma, voi invece no, siete soltanto una moltitudine.

- Senta, ma ha visto la Professoressa Macchi il mese scorso?

- Neuropsichiatria infantile? Patologie schizoidi nel preadolescente?

- Sì, cosa ne dici?

- Affascinante, certamente fa un buco grosso come un cratere nelle teorie del Dottor Cenci.

- Ecco, l’ho pensato anch’io, ma non ho capito molto bene la parte in cui dice che il ritiro dal mondo sarebbe invece una specie di narcisismo.

- Allora è così… ma quel caffè lo vuole o no? Andiamo alla macchinetta?

- Non ho moneta.

- Senta, due monete le ho io. Dai, andiamo.

- Buona sera cara.
Federica salutò la rana, riponendola nella sua scatola. - E’ stato bello ma mi sa che questa volta è addio.

Wednesday, December 12, 2007

Word of the Year

Il vocabolario Merriam Webster ha decretato che la sua parola dell'anno 2007 è:
w00t
Un insieme di lettere e numeri espressione di gioia di giocatori d'azzardo quando vincono.

La mia credo sia un verbo apparentemente molto semplice ma molto più difficile di quanto si possa pensare:
fare

Qual'è la vostra parola dell'anno 2007?

Assurdità

Dei giovani operai muoiono, ustionati, nel dolore più atroce, in un accaieria di Torino. Le ennesime vittime di un problema nazionale di sicurezza sul lavoro inesistente o discutibile. I colleghi denunciano fatti come la manutenzione ordinata davanti a vaschi di acido senza coperchio.

Pochi giorni dopo il paese è in ginocchio per la protesta di una categoria.

I camionisti.

Tra i risultati, 17.000 lavoratori della Fiat "in libertà" perché non arrivano i pezzi per i montaggi.

Chissà cosa dicono del problema carobenzina i lavoratori della ThyssenKrupp e la Fiat?

Monday, December 10, 2007

Uno Sparo nel Buio

(Ovvero come ho ucciso l’amore e partorito un mostro)


Mi piaceva come mi accarezzava la testa. Mi sentivo al sicuro.

Avevamo passato la sera di Hallowe’en e le prime ore di Ognissanti nascosti dalle feste in maschera, e al contrario, ci eravamo smascherati del tutto e avevamo fatto l’amore. Più volte.

Mi piaceva il suo odore. Mi piaceva tanto. Mi piacevano le sue mani. Mi era piaciuta la conversazione con la pronuncia un po’ storpiata, essendo la mia mandibola ficcata tra la sua spalla e il suo orecchio sinistro, e il lato della sua faccia immobilizzata dal mio naso.

Di colpo mi sono sentita talmente bene che mi è venuta in mente di dirla, quella cosa. Mi ronzava in testa da un po’. No, non la dico. Sì, devi dirla. Naah. Sì! Lui me l’aveva detto una volta, e me l’aveva scritto su un sms. Perché non fidarsi e osare? E’ ora di cominciare a scrivere il romanzo del nostro destino! Ebbene sì! E già sentivo l’abbraccio che stava per arrivarmi.

Inspirai forte.

- Che c’è? Già, lui era così sensibile che riusciva a intuire i miei stati d’animo anche dalla tensione muscolare nel buio.

- Beh…

- Beh cosa? Vuoi dire qualcosa? Dai, spara!

Ho inspirato. Ho sparato.

- Ti amo.

Silenzio. Ora erano i suoi muscoli ad essere tesi. La mano sulla mia testa si fermò. Una pausa di assorbimento.

- Non dire parolacce.

L’ho saputo subito. Non c’era bisogno di accendere la luce per controllare se avevo fatto centro, per vedere se respirava ancora, se tamponando qui e lì c’era ancora una possibilità di salvarlo.

Avevo fatto centro. Avevo sparato e avevo ucciso l’amore. Un colpo secco, al cuore. Bam. Morto.

- Mi dispiace, devo avere bevuto troppo. Non so cosa mi ha preso.

- E’ normale, sei un po’ emotiva sai, confondi la soddisfazione di una bella scopata con l’amore, mi è successo con tante donne.

Ah. Tante. Ho capito. Ora sto scavando la buca per il cadavere.

Volevo andare a casa. Riflettei un momento.

Sono le 2,30. Ho scolato quattro birre e un whisky, ed essendo la notte di Hallowe’en i vigili saranno un po’ più vigili del solito. Se mi vesto ora, se esco da questo bel letto caldo e vado a casa nel freddo rischio di fare un incidente e ammazzare qualcuno. O peggio ancora farmi togliere la patente.

Ragionando un momento sulla validità di quest’ultimo ragionamento, trovai che forse non ero del tutto nelle condizioni psico-fisiche per andare a casa. Meglio restare. Annusai nel buio. Anche se avevo appena ucciso l’amore, sapeva ancora di buono. Decisamente. Allungai la mano. E per la prima volta in vita mia non ho fatto l’amore.

Ho scopato.

Avanti il prossimo!

(ndj: nel dubbio, questo è un lavoro di fantasia. Forse. Nel dubbio.)

Sunday, December 09, 2007

Torino

Fino all'altro ieri era per me la città della Fiera del Libro, la città dinamica e avanti del World Design Capital 2008.

Invito a leggere questo, credo condivisibile, grido di rabbia e dolore. (Abbiate pazienza, Blogger non mi permette più di postare link e immagini, sto pensando a un trasloco):

http://ekbloggethi.blogspot.com/2007/12/pacchetti.html

Saturday, December 08, 2007

Un vocabolo di troppo

Inaugura la rubrica delle traduzioni e frasi di cui forse potevamo farne a meno, la geniale traduzione della poesia di Thomas Hardy, "The Convergence of the Twain", gentilmente fornita da Capitan Squalo (Lo Scriba, link a destra, mi si è spenta il pannello di controllo di Blogger) che l'ha generata con un traduttore automatico di poesia. Ringraziamo il galante Capitano per la segnalazione.


"La Convergenza Del Twain
by Thomas Hardy

(linee sulla perdita "del Titanic")

I
In un solitude del mare in profondità da vanità umana e
nell'orgoglio di vita che la ha progettata, tranquillamente strati
lei.

II

Alloggiamenti d'acciaio, in ritardo i pyres dei suoi fuochi di
salamandrine, thrid freddo delle correnti e girata verso i lyres di
marea ritmici.

III

Sopra gli specchi significati a vetro il opulent i crawls della
mare-vite senza fine -- grotesque, slimed, dumb, indifferent.

IV

I gioielli nella gioia hanno progettato a ravish la bugia sensuous di
mente lightless, tutto il loro scintilla bleared e nero e ciechi.

V

Oscurare i pesci luna-moon-eyed vicino guardano all'ingranaggio ed
alla domanda gilded: "che cosa fa questo vaingloriousness giù qui?".
..

VI

Pozzo: mentre stava adattando questa creatura di fenditura dell'ala,
la volontà immanent che mescola e sollecita tutto

VII

Ha preparato un compagno sinister per lei -- così gaily grande -- una
figura di ghiaccio, dato che il grasso di tempo e dissociano.

VIII

E mentre la nave astuta si è sviluppata nell'altezza, la tolleranza e
tonalità nella distanza silenziosa oscura ha sviluppato l'iceberg
anche.

IX

Straniero hanno sembrato essere: Nessun occhio mortale ha potuto
vedere la saldatura intima della loro storia successiva.

X

O segno che sono stati piegati dai percorsi coincidenti su essere lle
metà gemellate anonime di un evento di agosto,

XI

Lavorare al filatore degli anni ora detti "!" Ed ogni si sente ed il
consummation viene e stona due emisferi."

Friday, December 07, 2007

I Vocaboli che mancano

Rubrica occasionale sui termini e vocaboli che bisognerebbe inventare.

Tra cavie ci si riproduce, si copula, si ha un rapporto sessuale.
Tra conoscenze fisiche si tromba, si scopa, si chiava.
Tra amanti e amori si fa l'amore.
Tra intellettuali si fa sesso.
Ma cos'è quella cosa che si fa tra due amici che veramente si vogliono un po' bene?

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An occasional column on terms and phrases that ought to exist.

Guinea pigs have sexual intercourse, they mate, they copulate.
People in it for the thrill shag, fuck, screw.
Lovers and loves make love.
Intellectuals have sex.
But what do friends who really do care a bit about each other do?

Saturday, December 01, 2007

Pronto Soccorso

Numero 1: per me. Ebbene sì amici, essendomi fatta male al culo, ahem, essendomi ferita al coccige una settimana fa e non vedendo miglioramento (anzi) mi sono recata al suddetto posto. In un battibaleno ho avuto contatto con almeno cinque tra medici e infermieri di una SIMPATIA incredibile e sono ora in bilico tra due diagnosi: frattura composta oppure riaggravamento della vecchia conoscenza ernia al disco (propendo per il secondo, conosco troppo bene la sintomologia), e soltanto una bella gitarella dentro il tubo della RMN deciderà. La cosa importante comunque è ribadire ancora una volta che la Sanità Italiana mi ha sempre ascoltata, aiutata e data molto sostegno, anche morale.

Se non mi credete, andate a vedere SICKO del geniale Michael Moore.

E io intanto me siedo con signorile delicatezza come una fanciulla del '800. E se ridete vi spacco qualcosa di molto dolorosa...

Numero 2: per il mio bloghetto.
Amici!
Perché quando scrivo un post non ho più la sbarra sopra la finestra di scrittura che mi offre tutti quei comodi bottoncini per fare i link, le foto, i font ecc? Avrete notato la noiosa uniformità dei miei posts ultimamente (no, non sto parlando della qualità della scrittura, state buoni!).
Qualcuno che usa Blogger sa dirmi qualcosa?