Friday, September 28, 2007

Patrimonio ricco


Basta leggere di quello che succede in Myanmar in questi giorni per apprendere senza il minimo stupore, ma quasi con quella soddisfazione logica che offre l'ultimo pezzo del puzzle trovato finalmente sotto il tavolo, che l'uva contiene un patrimonio geneticamente più ricco di quello dell'essere umano.


Il chicco d'uva pare abbia numericamente più geni di noi.


E forse un grappolo d'uva, così geniale, avrebbe creato leggermente meno casino in Myanmar dei geni che governano attualmente.


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One only has to read what's happening in Myanmar at the moment to learn without the least surprise, indeed with that sense of logical satisfaction that one gets finding the lost last piece of a jigsaw under the table, that: the grape has more genes than the human being.


Perhaps it would not be outwith the realms of the reasonable to speculate that a bunch of grapes in government in Myanmar would have created slightly less trouble for the country than the bunch of human beings it is currently ruled by.

Tuesday, September 25, 2007

Fioritura

Se sono rose fioriranno, se è un cardo, fiero tutto l'anno.
Dal cardo dei campi, fiore allo stato naturale che qui cresce libero in un prato scozzese ed è simbolo nazionale della Scozia, alle rose (fiore invece coltivato, e simbolo dell'Inghilterra) del Rose Garden del Castello di Alnwick, luogo incantato dove esplosioni di colore, onde di movimento perpertuo e profumi da capigiro meravigliono persino i bambini, non solitamente giardinieri entusiasti...
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The thistle and the rose: from a field in the south of Scotland to the magical Rose Garden of Alnwick Castle in the north of England where riots of colour, perpetual motion and perfume bewitch even those most unenthusiastic of gardeners, children.

Thursday, September 20, 2007

Opinionismo Gratuito

Ecco, ne parlavamo un paio di post fa...

Gratuito nel senso che non hanno fondi per pagarlo: Mente Critica va avanti (benissimo) con la buona volontà di chi ha voglia di contribuire.

Opinionismo nel senso che una certa tipa scozzese che opinioni ne ha da vendere (ma le da via gratis nell'attesa che qualcuno un giorno le paghi) ha espresso un suo delirio didattico qui. Tipa la cui conoscenza sconsigliamo a persone benpensanti, per bene e a modo.

Commenti positivi possono essere lasciati su Mente Critica.

Commenti del tipo "delirio incoerente", "già sentito mille volte" e "guarda che hai sbagliato tutti i tempi verbali ANCORA" possono invece essere lasciati qui.

Wednesday, September 19, 2007

Il Cielo sopra Scotland

Il cielo è metà del mondo e di più, quella vasta cupola che si appoggia sulla terra e ci condiziona la vita ogni giorno con i suoi umori e scherzi. Ci sono posti dove ancora ci si accorge dell'anima selvaggio, vitale e veloce del cielo, dove ancora ha una personalità tutta sua.

Guardando fuori da una finestra sul primo piano di casa mia in Scozia, mia figlia di 4 anni ha scoperto il cielo scozzese:

- Mamma! Il cielo si muove! Il cielo corre!

Lì il vento fa correre a gran velocità grosse nuvole leggere e spumeggiante, o pesanti e carichi che siano, a volte di modo di farle superare qualche aereo in viaggio verso il continente europeo. Sono le giornate che Winnie Pooh, nelle parole di A.A Milne ha definito "blustery days". Sfido chiunque a darmi la traduzione, perché non sono "windy days", giornate ventose. Sono blustery, succedono lassù, nel cielo, dove c'è più movimento e vita e frenesia che qui giù sulla terra. E i bambini si sdraiano sulla terra e guardano il cielo muoversi e fanno finta di essere su una barca finché non viene la nausea e i mal di mare, o forse mal di cielo.

Una grande scoperta per mia figlia, un grande momento per me esserci a condividerla. E' come scoprire il sorriso di un amico.
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The sky is half of the world, even more. That vast dome resting on the earth that conditions our lives every day with its moods and tricks. There are still places where the sky shows its wild, vital, rapid sould, where it still has a character, an identity all of its own.

Looking out of a first-floor window at my home in Scotland, my 4-year-old daughter discovered the Scottish sky:

- Mummy! It's moving! The sky is running!

There the wind races: huge clouds light and cottony, or dark and heavy, at times even overtake some aeroplane off to Europe. These are the days that Winnie the Pooh in A.A. Milne's words called "blustery days". Not "windy days" which are completely different. Blustery days happen up there. Children lie on the ground and watch the sky racing and pretend to be on a boat until they get seasick, or skysick.

A discovery for my little girl, a privilege for me to be there with her. It's like discovering a friend's smile.

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Wednesday, September 12, 2007

Acqua in briglia, acqua sciolta

Perché quando non piove sulla verde Gran Bretagna, si offre in altre forme. (foto!)

Si vede al Castello di Alnwick (pron: anik) in Northumberland, appena in Inghilterra, storica sede del potentissimo Duca di Northumberland - i Percy erano accanto ai re Plantagenet (Hotspur, di fama shakespeariana, era della famiglia), hanno fatto e disfatto sovrani e sovrane (Anna Bolena se n'era innamorata di uno, ma considerata troppo "borghese" è stata rifiutata, per poi farsi invece un re - scelta infelice). I Signori più potenti del nord, indipendenti e sicuri della lealtà del loro popolo, capaci di far tremare il trono. E anche di farsi scegliere come set per diverse scene dei film di Harry Potter (dove per esempio impara a volare).

L'attuale Duchessa scopre ciò che hanno scoperto già altre nobili: al giorno d'oggi paga di più sapere a malapena cantare e sposarsi un calciatore che essere portatrice dell'ornamento di un titolo nobile. Così, coniugando il suo senso imprenditoriale con un certo senso di ospitalità e un ottimo senso di giardinaggio, la Duchessa ha creato un giardino pubblico affascinante, sempre in sviluppo, che contiene anche il giardino d'acqua, incredibile percorso di sculture fatte di acciaio e acqua in movimento che usano tutte le possibilità geofisiche dell'acqua per esaltarne le qualità estetiche.

E su uno dovesse stancarsi dell'acqua in arnese, basta spostarsi di nuovo e seguire uno dei tanti fiumi ora saltellando, ora lenti e pigri, annusare l'aria che sa di terra e alberi, irritarsi per i moscierini che tanto adorano le argini dei fiumi, camminare a piedi nudi sui sassi tondi i lisci nell'acqua gelida, per ritrovarla al suo stato naturale. Anche qui il verde, in centinaia di tonalità, dallo stridente lichene acido al sonnolente verde scuro del fogliame maturo di tarde estate...

Sunday, September 09, 2007

Il pasto facile

Si può pensare di tutto e di più sulla faccenda di Madeleine McCann e i suoi genitori. Generalmente ho trovato che sia in Gran Bretagna che in Italia la maggioranza delle persone che ne parlano dicono la stessa identica cosa: lasciare soli i bambini era da incoscienti, ma l’hanno pagato, porca miseria se l’hanno pagato. Orrore e pietà.

Ora la notizia che la madre sarebbe accusata di aver somministrato un sedativo alla bambina per farla dormire, sbagliando alla grande la dose anche se è medico. Perché dopo mesi e mesi la polizia portoghese si è accorta di quello che sappiamo tutti noi che guardiamo l’Ispettore Barnaby la domenica sera in mancanza di inviti affascinanti: sono generalmente i parenti e gli amici che ammazzano.

Ma non sempre. Perché finché non ci sarà una sentenza giudiziaria, finché rimane un dubbio che la madre di Madeleine è un’incosciente ma non un’assassina, non sarebbe il massimo darle dell’orchessa. Purtroppo non lo pensano tutti così, come per esempio la giornalista Maria Laura Rodotà che ha deciso che basta l’interrogatorio della polizia per decidere che la McCann è colpevole senza dubbio. Credendosi furbetta si nasconde dietro a frasettine del tipo “se è vero” per scagliarsi con malcelato odio contro i seguenti gruppi, che evidentemente le danno fastidio. (Un peccato vero che il Corriere della Sera si abbassa a pubblicare, anche come commento, un diatriba di cattiveria e isterismo insulso di questo genere).

- La Sig.a McCann, che insieme a suo marito sarebbe un orco. Spero che l’augurato ma non certo giorno che i genitori vengono scagionati, la Rodotà abbia l’umiltà di inginocchiarsi sui ceci. Questo commento lo potrà fare dopo un’eventuale condanna giudiziaria, non prima. Non basta un’indagine per fare condanna in appello.

- i genitori borghesi occidentali (tutti) sono accusati di essere dei nevrotici ed egocentrici. Nel fare questa accusa la giornalista si svela lei stessa una nevrotica isterica che appena ha sentore di un sospetto corre ad essere la prima a scagliare pietre, insulti, accuse e sporcizia varia senza avere in mano prova alcuna. Ha l’indipendenza intellettuale delle pecore che vivono nel campo davanti a casa mia.

- i genitori con 3 o più figli che pare li fanno soltanto per fare tendenza (ma per favore, lo sa cosa sono una gravidanza e un parto??). Può anche darsi che in certi gruppi della società italiana, come per esempio CL, è consueta la famiglia numerosa, ma non mi risulta faccia particolare tendenza in Gran Bretagna. Ma che cavolo ha a che fare con la scomparsa di Madeleine McCann? Già mi sto perdendo nel contorto labirinto del suo ragionamento … e forse non sono l’unica…

- i britannici: evidentemente qualcuno ha dato fastidio in sede privato alla Signora Rodotà suggerendo che i britannici sono genitori migliori degli italiani (altra idiozia ovviamente) e la signora qui vede un'ottima opportunità per sfogarsi contro i cittadini di questa nazione. Sapete, una volta un francese mi ha scippato la borsa: una nazione intera di ladruncoli, tutti quanti. Se mai vi trovate in compagnia di Catherine Deneuve mi raccomando, occhio al portafoglio!

E per chiudere in bellezza la lezione morale da trarre da questa tragica facenda:

- non lasciare i bambini soli? Nah….
- evitare di fare le vacanze in Portogallo? Nah…
- osservare un senso di contenuto responsabilità giornalistico evitando di saltare a conclusioni, facili linciaggi, isterismi e reazioni emotive e fatti non accertati? Nah…

Semplicemente: la prossima volta che dei “pupi italici urlanti” vi disturbano, non arrabbiatevi ma tollerare questi maleducati perché è meglio che farli fare “un’orrenda educata fine britannica”.

E se verrà fuori che la Sig.a McCann ha commesso l’ipotizzata terrificante somministrazione di troppo sonnifero alla figlia, forse la Signora Rodotà potrebbe per un momento riflettere sul fatto che è meglio morire "un'orrenda educata fine britannica" che morire terrorizzato, in agonia, alle mani di una pazza inferocita, a padellate, com'è morto (per la Corte italiana) il figlio di quel splendido esempio di candida, tenera e perfetta maternità italica che è la Sig.a Anna Maria Franzoni.

E per la cronaca la frase sopra è volutamente volgare e ironica, la Franzoni la credo colpevole ma provo per lei una profonda pena. Come, in un altro senso, per questo tipo di giornalismo-opportunismo che salta sul vagone di una tragedia per dar sfogo ai peggior pregiudizi e isterismi di massa.

Ora scusatemi, devo mettere i bambini a dormire...

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translation follows

Thursday, September 06, 2007

After the Rain

Ci sono, come dice Antonio, dei giorni quando non piove in Scozia, anche se la leggenda meteorologica vuole che non è così.

E in quei giorni, soprattutto quando seguono alla pioggia, ci si lascia penetrare dalla lussuria svergognata di una natura sfacciatamente verde e vitale, che quasi si sente godere nel pieno del suo periodo fertile.

Quasi quasi si vorrebbe chiederla di fare un po’ più piano, di essere un po' più contenuta, noi esseri umani non siamo abituati a vedere vissuta in pieno e alla luce del giorni la riproduzione…

E il cuore si stringe, gli occhi si bagnano, per la struggente e assoluta bellezza dei posti dove noi essere umani siamo intervenuti un po’ meno del solito. Soprattutto dopo la pioggia: come dice Jane Eyre al suo Rochester (inguaribile romanticona che sono) quando finalmente sono riuniti – the rain is over and gone and there is a tender shining after it – è finita la pioggia, e tutto è tenero e radioso.

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As Antonio says, there are days when it doesn’t rain in Scotland, even though legend would have it otherwise.

And in those days, after the rain, there is a feeling of being penetrated by a shameless exhibition of the most joyful burst of nature, one can almost feel the sighs as nature reaches its acme of pleasure in its most fertile period.

One almost feels abashed, one would ask nature to be a little more discreet, we human beings are not used to reproductive activity going on night and day in front of our noses…

And the heart stops a moment and the eyes are a little damp, for the unsayable beauty of places where we human beings have left less our mark. Above all after the rain: As Jane Eyre says to her Rochester (yes, I am an incurable romantic) when they are reunited – the rain is over and gone and there is a tender shining after it.

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