Saturday, June 30, 2007

Sboccia un fiore, nasce un amore

Con queste parole, il mio amico d'infanzia nonché compagno di avventure orchestrali (lui violino, io clarinetto), cabinatelefoniche (in 13 in una cabina telefonica, non bisogna soffrire la claustrofobia), e petardiche (colpito l'orlo del pantalone del preside, congratulazioni arrivate anche dai prof, in stato di rivoluzione contro di lui), il signor G, insieme alla sua signora G, mi hanno communicato che dopo infinita attesa, dopo già una delusione pesante dovuto al (del tutto naturale) ripensamento all'ultimo istante della madre biologica, è arrivata da loro, a poche ore dalla sua nascita, una splendida bambina, NIA ROSE:

Not flesh of my flesh,
nor bone of my bone.
But still miraculously my own.
Never forget, for a single minute
You didn't grow under my heart,
but in it.

Sono felice, ho partecipato ai lunghi anni di attesa, è un momento di grande gioia.

Thursday, June 28, 2007

Fairy Writing


Come sapete, noi celti siamo piuttosto "in touch" con il mondo dei "little people", delle fate e fatine, brownies e leprechauns, silkies e sprites. Mi è dunque pervenuta questo bigliettino firmato da Trilli Campanellino, che l'ha fatto arrivare magicamente senza farsi né vedere né sentire, facendolo aparire davanti a me quasi come da solo (e OK, è arrivato via email, anche le fatine si stanno organizzando, cosa credete, che non si interessano di tecnologia? Che rimangono all'età della pietra?)
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As you know, we Celts are pretty much in touch with the magical world of the little people, of fairies, brownies and leprechauns, silkies and sprites. Therefore it was not much of a surprise to me when I received this note from Tinkerbell, who had it arrive magically without herself being seen or heard, making it just appear out of nowhere in front of me (OK, OK, it arrived by email, so you thought the little people weren't techno-minded, did you? Thought they were still back in the stone age, eh?)

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Sunday, June 24, 2007

Handwriting


A Natale succede una cosa ormai inconsueta: arrivano bigliettini scritti a mano da tutti i continenti del globo, e nonostante questi sulla busta esibiscono soltanto il MIO nome e indirizzo, a differenza dalla email che reca quelli del mittente, io so subito da chi arrivano.
Quella scrittura che sembra un assedio ad un castello arriva da Hong Kong. Quella scrittura tonda ed elegante arriva dalla Cambogia. Quella "copperplate perfetto" dall'Australia. Quella infantile e sferica dal sud della Scozia. Quella che sembra una maglia che si disfa dal nord della Scozia.
Persone con magari nulla in comune a parte la comune conoscenza della sottoscritta, eccetto il fatto che la conoscenza della sottoscritta è stata fatta in epoca pre-emailiana. E per questo noi abbiamo avuto la possibilità di conoscere a fondo la propria scrittura a mano.
E mi rendo conto che della maggior parte delle persone conosciute negli ultimi dieci anni, non saprei assolutamente riconoscere la mano. Alcuni di voi siete, e siete stati, oggetti di confidenze profondamente personali, leggo tantissime vostre scritte, di alcuni di voi conosco le facce e la gestualità, di altri sto imparando a riconoscere lo stile.
Allora che triste leggervi con tanto piacere e non conoscere le vostre mani, le scritture che tanto dicono di noi, che sono uniche come le nostre voci, le nostre impronte digitali. Strano che ormai sono nascoste come i nostri corpi, da mostrare soltanto a chi arriva alla più profonda intimità. La mia la denudo sopra.
E voi?
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Every, and sadly now only at, Christmas, something unusual happens: dozens of handwritten cards flow into my (real) mailbox, and although these letters show only MY name and address, unlike email which show the sender's name and address, I always know exactly who they're from.

That handwriting that looks like a attack in full cry is from Hong Kong. That elegant rounded hand is from Cambodia. The perfect copperplate comes from Australia. That round and childlike hand is from the south of Scotland and the one that looks like knitting unravelling is from the north.

People often with nothing in common except that they know me, and that they met me in the days before email. For this reason we had the privilege of knowing each other's handwriting.

And I realise that of the people I've met over the past ten years, I'd recognise the handwriting of practically none. Some of you have been and still are, depositaries of secret confidences, worries and joys. Others are people I read almost every day. I know some of your faces and gestures and I'm learning to recognise others by their styles.

So it's sad to read you with so much pleasure and not know your hands, the writing that says so much about one, that is unique like our voices, our fingerprints. It's strange that we hide our handwriting like our bodies, to be shown only to those who reach the ultimate intimacy.
So mine is on display above.
Yours?

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Wednesday, June 20, 2007

Quadri di Vita

Cosa stai cercando?

Non lo so.
Cosa sto cercando?

Cosa stai guardando?

Nulla. Tutto.

Quello spazio lì quattro metri su e due in fuori dove
Ora è
Nulla
E’ dove il mio primogenito
Nel offuscato e rauco e viscido
Ha visto il crepuscolo.

Quella rosa l’ho scelta io per la mia bambina.
Quello spazio abbassato, lì teneva i suoi tesori,
Sopra l’armadio.

Quello spazio lì è dove la sua mano piccola
Cercava, tirava, apriva le dita
Guardando nel buio.

Dov’è la macchia di dove
La mia unica rabbia ruppe
La tazza del caffè, lanciandola da
Quattro metri su e tre di lato
Contro la parete?

La tappezzeria si sta sbucciando, è a brandelli,
La stanza grande, la stanza adulta.
Quello spazio lì è dove noi
Fianco a fianco, guardavamo,
Guardavamo la nostra stanza da grandi tappezzata.
Siamo cresciuti,
Siamo adulti.
Abbiamo l’autorità.
Abbiamo la tappezzeria.

E’ questo che chiamano gestalt?
Cercando forma laddove non c’è,
Senza vedere ciò che è.

Non puoi vedere le due cose insieme.

Quello spazio vuoto dove ora potrei
Sparare
Mille traiettorie ininterrotte, diritte come
Coltelli,
Una volta fu uno slalom conosciuto dal corpo,

Le mie gambe e braccia e mani e piedi
Scivolarono facilmente
Intorno ai mobili.
Nel buio, senza occhi, senza guardare,
Potevo camminare la lunghezza del nostro appartamento
E mai una volta sbattere alluce contro gamba di tavolo.
(Ma dove finì poi?)

Quelle righe, quelle non erano spazio.
Quelle erano le pareti, limiti, non-spazio,
Inesistenti ora aperte,
Ferite vive e doloranti.

Cosa sto cercando?
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The original text is here.

Tuesday, June 19, 2007

Uno Zaino di Ricordi


Oggi mi sono messa a frugare in un armadio che apro mediamente tre volte all'anno, per trovare un oggetto vecchio e piuttosto consumato e sporchino.
Lo zaino grigio e blu che conteneva tutto ciò che possedevo al mondo aparte:
1. la TV appena vinta in una lotteria di beneficenza prontamente regalata ai genitori (ma si può vivere 4 anni senza una TV e vincerne una ad una settimana dalla partenza???)
2. i miei libri che non starebbero in una Fiat Ducato e che tutt'ora stanno a casa di mia madre
quando in data 11 settembre 1989 (anche voi italiani avete avuto il vostro 11 settembre, lo sapevate?) sono arrivata alle ore 17.35 all'aeroporto di Malpensa sperando di trovare il Sig. G C, mio datore di lavore, che mi avrebbe condotto al posto dove avrei dormito con indicazioni su come arrivare sul posto di lavoro il giorno dopo.
Lasciamo stare le emozioni di chi ha 22 anni e lascia ogni cosa, quello che oggi mi ha investito era un senso surreale del tempo.
Ho frugato per lo zaino perché serve a Secondo Genito, che va a fare la prima vacanzina senza genitori della sua vita. Io mi vedo poco più di adolescente in quel zaino (che conteneva tutto quello che avevo) ed eccolo appoggiato alla porta contenente il necessario per una gita di 2 giorni in rifugio con il campo estivo di mio figlio (mio figlio!!! Ma ci si abitua mai???).
Mi fa venire le vertigini.

Wednesday, June 13, 2007

Orizzonti Culturali

Oggi ho visto il nuovo soggetto per lo spettacolo un preparazione con la piccola compagnia teatrale per bambini dove ora lavoro.

Tra i ruoli che mi toccano: Britney Spears posseduta da un alieno.

No comment.
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Today I managed to have a look at the synopsis of the new show the little theatre company for children I'm working for is developing.

Among other parts I will be playing: Britney Spears possessed by an alien.

No comment.

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Monday, June 11, 2007

Leggete e Agite

Una data da ricordare:
23 giugno.
La giornata dell'orgoglio pedofilo ovvero Boylove Day International.
Qui le informazioni di base, basta una ricerca su Google per saperne di più.
Per favore, leggete e agite.

Il Primo Giorno di Lago

Lavorando da libera professionista non ho forse (anzi niente forse) un trattamento pensionistico, la malattia, la maternità, le ferie e così via. Ma ho una cosa: posso andare al lago con i miei figli. E se arriverò a 80 anni ancora abbastanza lucida da avere un idea del continuum spazio-temporale (anche con i denti non sarebbe male, sebbene non servono per gustare il whisky, che berrò in quantità copiosa, tanto a quell'età...), forse tra le due cose, quello di cui mi ricorderò più volontieri sarà il tempo passato al lago con loro. E forse sarà anche quella la cosa che interesserà agli eventuali nipotini (se ci saranno) - non li vedo affascinati dai racconti di come la nonna gestiva il problema influenza.

Sotto, il Primogenito di Bhuidhe immortalato in salto mortale. Sopra, Secondogenito di Bhuidhe immortalato durante il tuffo denominato "Bomba". Bhuidhe ha spolverato il suo costume preferito, si è esibita, ma ha preferito non immortalarsi.

Quando si chiede a Bhuidhe cosa le piace dell'Italia, preferisce non lanciarsi in discorsi socio-economico-politici. Risponde "il sole". Mi dispiace non avere disponibile in forma da mettere on line una foto di me al mare in Scozia all'età di Primo o Secondo Genito: pantalone corte, gambe e piedi nudi (rigorosamente blu) perché è ESTATE. (Ufficialmente). Maglione di lana fine perché fanno anche 10° (ufficialmente).

Però ci divertivamo lo stesso un mondo a correre sulle enormi, larghe, spiagge libere, kilometri di spazio vuoto a nostra disposizione. E a scalare le scogliere, e cercare le anemoni, i granchietti, tutte le forme di vita di bagnasciuga nelle "rockpools" (le piccole stagne lasciate dal mare sulla scogliera).

Questa è una poesia per chi mastica l'inglese, che ho fatto dopo aver portato Primo, Secondo e Terza Genito alla mia spiaggia d'infanzia un'estate. Forse un giorno tento una traduzione.


North Berwick Beach, for J.

In the crystal sunlight
Sea spray laughter sprays the air
Eyes squinting in the salt drop rain.

Cloudless flightful dance of
Fleeting sand-tossed feet wind-filled,
The northern pale blue lights your face.

Skipping splashing breaking
Cold glass tops of sea-left pools:
The impudence of innocence.

Ancient sandbuilt ripples
Endless change - old, still and same,
My adult step where once the child

Ran free in careless air.
Remembered steps, my child’s speed
Breaks blithely through the sands of time.

Thursday, June 07, 2007

Mente Critica...

...o mentecatta?
Qualsiasi dei due io sia, Mente Critica, un bellissimo blog collettivo (gestito da una redazione), sempre ricco di idee, punti di vista e spunti nuovi, mi ha fatto una bellissima sorpresa e ha accettato questo.

pubblicato su MC

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Soapbox Quiz

Domanda: perché Brian May ha intitolato il suo blog "Brian's Soapbox"? Cosa significa per un madrelingua inglese "get up on your soapbox" (salire sul proprio scatolone per sapone)?
Risposte nei commenti, poi la Prof vi svela tutto (astenersi da facili doppi sensi prego).

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Wednesday, June 06, 2007

Royal rant

I liked Queen but was never a huge fan.
But Brian May rules!
Long live Bri.

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Tuesday, June 05, 2007

At the root of all things

Pedofilia, sotterfugi, P2, fantasmi nazisti, dogma e dettati, divisioni e condanne.
Ho cercato in questo periodo di ricordarmi cos'era invece la religione quando, ancora bambina, ci credevo. Cos'era nella tranquilla, dolce Chiesa scozzese che associavo con gli arcobaleni e le chitarre che mi aveva convinta che era tutto da prendere a parola? Cos'è che mi faceva tenermi stretta l'idea, e anche l'amore bisognoso, di Dio (il nonno che non avevo mai avuto e tanto desideravo) e Gesù (lo zio giovane e buono che non avevo mai avuto e tanto desideravo)?

Cos'è che ho perduto, che se n'è andato, irrecuperabile, insieme alla fede?

Credo sia tutto racchiuso in questa canzoncina per bambini, cosa che trovo tuttora di una dolcezza struggente. La prima volta che mi sono innamorata, credo fosse la scoperta che anche lui, pur avendo perso la sua fede, aveva bisogno di questa canzoncina e che se la teneva stretta dentro di sè. Ce la cantavamo, in periodi che eravamo separati ce la scrivevamo, e anche ora, anni e anni dopo la fine dell'amore, ce la citiamo ancora tra di noi quando capita di sentirci.

All fine credo che ci sia qualcosa di universale in quelle poche parole che ci insegnavano alla prima elementare, qualcosa racchiusa in ogni grande sistema, che sia una religione, una filosofia o una politica (o beh, per quest'ultima forse non sempre...). E mi ricorda sempre il violento dolore delle scrittrici sorelle Brontë che lasciavano sempre una candela nella finestra per segnare la strada verso casa al loro amato e perduto fratello, alcolizzato, drogato, morente. Nei loro piccoli angolini, il vano ma determinato tentativo di brillare e salvare.

Anche se sai che è inutile, ci provi lo stesso. E nonostante l'associazione dolorosa con le sorelle disperata, di più è sempre stata la sensazione di essere piccoli, protetti e amati bambini che sta al cuore di ogni ricerca religiosa naif.

Gesù ci chiede di brillare
Di una luce pura e chiara
Come una candelina
Che brucia nella notte
In questo mondo così buio
Noi dobbiamo brillare
Tu nel tuo angolino
E io nel mio.

(trad. mia)

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Paedophiles, secrecy, masonic lodges, accusations of Nazism, dogma and dictation, division and criticism.
I've been trying recently to remember what religion used to be, when I still believed in it. What was it about the quiet Scottish church with its rainbows and guitars that convinced me to take it all seriously? What made me hang on to the idea, and the love, of God (the grandfather I'd always wanted and never had) and Jesus (the kind young uncle I'd always wanted and never had)?

What did I lose, forever, when I lost religion?

I think it's all in this little song, which I still find anguishing in its beauty. The first time I ever fell in love I think it was when I discovered that for him too, without religion, this song was something dear and necessary, something to keep inside. We would sing it to each other, when we were apart we would write it to each other, and even now, after the love has been gone for years and years, we still quote it to each other whenever we're in touch.

I think in the end there is something universal in those words they taught us in Primary One, something that we find in every major system, be it religious, philosophical or political (well, possibly not the last so much...). And it always reminds me of the violent pain of the Brontë sisters leaving their candle in the window every night to show the way home to their alcoholic drug-addicted dying brother. In their small corners, the vain but determined attempt to shine.


Even though you know it's useless you try all the same. And despite the painful association with the Brontës, much stronger is the association with the feeling of being small, safe, beloved children which is perhaps at the heart of every naif religious experience.

Jesus bids us shine

With a pure, clear light,
Like a little candle
Burning in the night.
In this world of darkness
We must shine
You in your small corner,
And I in mine.

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Sunday, June 03, 2007

Fosse così...

... ci metterei la firma anche un'altra volta.
Mi sono divertita ad immaginare l'erotismo tra due corpi non lisci, giovani e fotogenici. Senza luci ad arte, cinepresa col filtro di garza e musica di fondo.
Ma perché l'erotismo deve essere eternamente la proprietà dei belli e giovani?
E chissà, magari per qualcuno è veramente così.

Friday, June 01, 2007

Ladri di momenti

Come accade prima o poi quasi a tutti in Italia, ieri ho avuto una visita indesiderata da parte dei ladri. Tuttosommato mi è andata bene. I carabinieri sono abbastanza convinti che erano in casa mentre lo ero anch'io io, e diciamo che la mia persona mi valga abbastanza di più di qualche oggetto. E NON hanno toccato il mio prezioso computer portatile, senza il quale sarebbero VERAMENTE grande padane (e anche grosse)...

Lo stesso, come sanno tutti a chi è capitato, ti infastidisce la presenza fantasma nella propria camera, nella camera dei figli. La camera di ogni figlio è una specie di tempio sacro da non profanare per ogni genitori. Se un laico può sentire il senso di sacrilegio, credo che lo provi vedendo il disturbo fisico, gli oggetto spostati e buttati giù dove dormono i propri figli.

Ti infastidisce la sottrazione di oggetti, come sempre accade, di minimo valore sul mercato del riciclaggio ma di massimo valore per la persona che li perde. Un anello ricevuto in tempi felici, un bracialettino per la festa della mamma. Peggio di tutto l'anello che mi ha regalato mio papà quando avevo 14 anni. Il mio primo "gioiello da grande". Un affare con pocchissimo oro e una pietra dura di poco valore ma colore molto carino. Siamo andati insieme in città e l'abbiamo scelto chini sulla vetrina a scambiare opinioni. Lui lo ammirava sempre. Gli piacevano i riflessi rossi e carichi del granato.

Mi allontano sempre di più dagli oggetti. Il ricordo me lo tengo lo stesso. Però starò male per qualche giorno. Perché comunque sono soltanto umana e anch'io ho bisogno dei miei talismani e feticci e ricordi da portare ad un dito.
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It happens to almost everyone in Italy sooner or later: an unwelcome visit from uninvited guests. It could have been a lot worse, the police are fairly convinced that the burglars were in my house at the same time I was, and let me just state quite clearly that I value my person rather more than the objects in my house. And they didn't touch my invaluable laptop.

All the same, as everyone who has had a similar visit knows, the ghostly presence of these people in your room, in the children's rooms, is unpleasant. A child's room is a temple to parents. If a non-believer can feel a sense of sacrilege, it's when their child's room has been disturbed, objects moved, thrown down.

It's unpleasant to feel that a little part of you has been taken away, and as usually happens, knowing how little it's worth on the underground market and how much it's worth to the person who's lost it. A ring from happy days, a present from Mother's Day. The worst is the ring my father gave me when I was 14, my first "grown-up" piece of jewellry. A little thing with a small amount of gold and a pretty stone of little worth. We went into town to choose it together. He always liked to see it. He liked the red sparkles of the garnet.

I am ever more removed from objects. The memories I keep. But all the same, I'm only human, and I need my talismans and keepsakes to wear on my finger like anyone else.

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