Monday, March 26, 2007

All things conspire, all things expire




All'inizio tutto fu una cosa sola.

Alla fine tutto sarà una cosa sola.

In mezzo ci sta la differenza. Ma tutto si uniforma nella sua corsa verso il nulla.

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In the beginning everything was one.

In the end all will be one.

In the middle is difference. But everything, in its race towards oblivion, tends to uniformity.

Friday, March 23, 2007

Poesia sms

IV Concorso Internazionale IL CORTO LETTERARIO E L'ILLUSTRAZIONE

Categorie: racconto breve, illustrazione, poesia sms (una poesia del senso compiuto che elabora un progetto in non più di 160 battute spazi inclusi).

160 BATTUTE

160 battute per parlare di cosa
eravamo
fanno due otto,
due piste eternamente chiuse in sè
senza destinazione
più uno zero.
Ciò che mi hai lasciato.
In fondo bastano.

Tutti i racconti premiati e altre poesie, davvero bellissime, aspettano i loro lettori qui.

Per le illustrazioni purtroppo bisogna arrivare fino a Varese per vedere la mostra.

Wednesday, March 14, 2007

La Squadra Spezzata

...l'Ungheria stava lottando contro l'unico avversario in grado di batterla: l'Ungheria...

Gabor, bambino ingenuo, dell passioni forti, bambino che nonostante la fame cronica è una scintilla di vita, bambino innamorato della squadra di calcio del cuore, dello stadio nazionale, del Partito (o forse no? Forse non è poi così ingenuo?), del amico Sandor, della mamma tenera che gli regala la maglia del suo idolo. Bambino che cresce, anche troppo in fretta, e dal calciare un pallone per le strade di Budapest si trova a percorrerle con un fucile in mano...

L'Aranycsapat, la squadra d'oro dell'Ungheria che dal '50 al '55 perde una sola partita, la squadra che unisce e fa una cosa sola di giocatori brillanti in modi poi diversissimi, ognuno che fa il suo assolo unico al servizio del gruppo e del socialismo, la squadra delle coreografie ora di grazia sublime, ora di scatto animalesco, la squadra che fa sognare, la squadra dei sogni.

L'Ungheria, la nazione della storia nobile, imperiale, la nazione dove ormai si sogna tanto e si mangia poco, la nazione che ha una gloria calcistica che è l'invidia del mondo, la nazione che presto salterà all'attenzione del mondo non per il pushing di centroavanti e ali ma per i carri T55 sovietici, la nazione che trova i suoi sogni frantumati per le strade di Budapest.

Eppure se lui era diventato così era grazie anche a Puskás, alle sue carezze al pallone e ai suoi tiri secchi, potenti, schioccanti col sinistro. E anzi, in fondo sentiva che c'erano di mezzo anche quelle carezze, e quelle botte nella sua ribellione di oggi, nella sua sete di libertà, nella sua voglia di dolcezza, nella sua lotta con fucili e molotov.

La Squadra Spezzata di Luigi Bolognini
Presentazione del libro: Mondadori, Via Marghera, Milano
Giovedì 15 marzo ore 18.30

Friday, March 09, 2007

L'amico venuto dal freddo

Di giorno studia, lavora facendo qualsiasi cosa, ride, organizza feste. Legge tantissimo, qualsiasi cosa. Non riesce a capacitarsi della quantità di informazioni e materiali stampati disponibili. E’ ancora più meravigliato per le parole che abbondano che per le scatole che cascano dagli scaffali nei supermercati per quante sono. Mangia, divora libri, giornali, riviste. Esaurisce gli occhi, già miopi, in una continua orgia di ingurgito di fatti, opinioni, commenti, contestazioni, polemiche.

Di notte dorme a tratti. Sogna. Sogna la macchina che si ferma sotto casa. Sogna i piedi pesanti sulla scala. Sogna i pugni alla porta. Sogna la gabbia, la trappola, il tradimento. Si sveglia in apnea, ansimando per trovare il respiro che gli manca. Sudato, tremando, si alza nella sua camera che non ha nemmeno la finestra, e se ne va in cucina a bere dell’acqua. Qualche volta lo trovo lì nel buio, seduto da solo davanti al bicchiere vuoto.

Di giorno ride e scherza con la sua ragazza scozzese. Le fa i complimenti davanti a tutti. “Avete visto che capelli biondi la mia Helen? Come il sole! Avete visto che occhi azzurri la mia Helen? Come il cielo d’estate..” La prende in braccio e accenna qualche passo di una danza che non si capisce se scozzese o polacca, ma si capisce del popolo, della gioia, della libertà.

Di notte lo trovo seduto nel buio a pensare agli occhi polacchi. Gli occhi di sua madre che gli abbottona il capotto, che gli racconta la fiaba tramandata dai nonni e i bisnonni. Gli occhi del babbo che gli spiega che lì fuori ci sta il mondo intero.. lì fuori.. gli occhi dei compagni, ora infiammati , ballando tra le scintille. E ora impauriti, di nuovo i bambini che erano così poco tempo fa, quando sembrava loro di essersi persi nei boschi. Il panico. Arrivano! Arrivano! Scappa! Occhi dolci che gli parlavano la sua lingua, occhi della stessa gente, la sua gente, occhi che rispecchiavano i suoi. Occhi che ora non vede nemmeno in fotografia, se n’è andato troppo di fretta.

Di giorno prova ogni cosa, fa ogni cosa. Ha il mondo intero da scoprire e sperimentare, ha una mente semmai troppo stanca, ma dei sensi che urlano a farsi un bagno nel colore, nei profumi, nella velocità, nel rumore, in qualsiasi cosa che non sia il grigio, le viuzze anguste e nere di notte, l’odore della paura. Mangio ridendo la zuppa di mele e noccioline che prepara, lo aiuto a lavare i vetri vittoriani non lavati da mezzo secolo, riattivando tutto un sistema di leve e corde vecchio un secolo, gli racconto barzellette per il suo inglese a tonnellate mentre svuotiamo bottiglie di vodka polacca. Tutto fa brodo. Tutto fa vita. Un delizioso, delirante walzer di tutto.

Di notte sente la fame atavica nella pancia, anche se l’aveva riempita, e bene, poche ore fa. Sogna l’arrosto, le verdure fresche, il pane fragrante, come se non li vedesse da anni, come se non li avesse mai visti. Sogna il trascinarsi di giorni e giorni che era la sua vita fino al momento di buttarsi nel movimento studentesco, dopodiché è diventato un sussulto dopo l’altro. Di notte lo trovo in cucina con la testa tra le mani, gli accarezzo la testa. Ci beviamo una vodka o un whisky.

Facciamo passare la notte finché non arriverà il giorno, Helen, il giornale, il pane, la zuppa di arance e cannella.
Il dimenticare.

Ma la mente è un setaccio, e tutto ciò che dimentichiamo di notte si insinua, come una poltiglia, attraverso i buchi, e avvolge i sogni nel suo grigio, insistente, orrore.

Sunday, March 04, 2007

Sunday segnalazione

Segnalo l'iniziativa di Morgan di Roma per aiutare un suo amico. Morgan ha un blog da leggere con attenzione e tempo.
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Just to mention that Morgan is trying to help a friend in Rome. His blog is worth spending some time on.

Saturday, March 03, 2007

Friday fiaba: La Torre degli Arcobaleni

Tempo fa avevo scritto una storiella nel mio giardino tra il primo e il secondo di un pranzo rilassato. Siccome una mia amica voleva leggerla l'ho tradotto in italiano, e siccome in questo momento c'è l'eclisse della luna e quindi è l'ora delle fiabe, se qualche altro masochista vuole sapere cosa fece la Principessa Arabbiata del Principe Azzurro, e cosa c'entra il boomerang, basta pronunciare la formula magica abracadabra e voilà!

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Some time ago I wrote a little story in my garden between the first and second course of a very relaxed lunch. Since a friend wanted to read it, I translated it into Italian. And since there's an eclipse of the moon right now and it's time for fairytales, if some other masochist wants to find out what the Angry Princess did to the Handsome Prince, and what on earth a boomerang has to do with the proceedings, all you have to do is say the magic word abracadabra and voilà!